Il calcio è poesia - Due modi per morire di calcio

10-07-2017 09:05 -

- Ci sono due modi per morire per il calcio, amare e sognare. Il primo lo ha consumato Abdon Porte (soprannominato "El Indio"), un giocatore che fu soprattutto amato dal Nacional di Montevideo, per coraggio e forza, almeno fino ad un infortunio. L´altro, il sognare, lo ha mostrato al mondo il primo capitano del Rijeka, Sergio Nini Legan.
Porte, dopo che la sua lunga stella brillò nel cielo uruguagio, uscì per un infortunio dalla squadra titolare; ma stentò nel rientro, si rifece male, lo misero in panchina, gridò il suo dolore, ma finì fuori squadra come si spegne la notte, tra i fischi. E lui decise che fosse notte, ma per sempre. Andò a mezzanotte di un giorno d´estate del 1918 al centro del campo, entrando furtivamente, mise una pistola al cuore e si suicidò, lì, nel centro del rettangolo. Nessuno sentì lo sparo come nessuno aveva avvertito il suo dolore.
Sergio Nini Legan invece il suo giuramento lo fece sempre al centro del campo, dopo l´ultima presenza. Lui primo capitano del Rijeka, fascia indossata per la prima volta il 3 giugno del 1954, che sperava e sognava: "Non morirò finchè la mia squadra non avrà vinto il suo primo titolo di Croazia". Nel match decisivo contro il Cibalia, pochi mesi fa, a 91 anni, si è fatto portare in tribuna e si è gustato quel titolo ed il successo, piangendo a dirotto.
Si è spento pochi giorni dopo, avendo esaudito il suo desiderio più forte.

ARMANDO NAPOLETANO


Fonte: UNVS La Spezia - La Spezia www.unvsliguria.it