Il calcio è poesia - Una cena pagata nel Barrio

28-07-2015 09:15 -

Ejercito de Los Andes, il luogo più stretto del mondo. Nel senso che per le vie non passi, più facile che muori. Non c´è partita e dipartita, non c´è futuro, è diverso. La Ciudadela è Baires, ma non il volto migliore; nel 1978 impegnati com´erano a preconfezionarsi un mondiale, mentre in cucina le madri piangevano figli scomparsi e nel salotti i padri esultavano per un gol di Kempes, lì in quel buco infinito del mondo infilarono 20 mila uomini di strada, gente senza tetto, come scaricavano gente dagli aerei, nel Mar, per farli togliere alla vista del mondo che aveva da guardare il pallone calciato da Pasarella. Quel buco alla fine l´hanno chiamato Forte Apache, era meglio, e lì è nato Carlitos Tevez, tornato in questi giorni al Boca, dove è esploso e dove è voluto tornare. El jugador da una parte il pueblo ad ammirarlo. Alla Juventus ha lasciato i gol, mai il cuore, quello era decisamente trapiantato altrove. Per il giorno del suo rientro, però, Tevez ha deciso per una serata di calcio, una presentazione diretta, lui ed il pueblo, chiedendo che non ci fosse biglietto d´ingresso, che la festa fosse davvero gratis; ma che la gente che si presentava ai cancelli portasse qualcosa da casa, generi alimentari. Una raccolta. Mediata da suoi amici. Voleva aiutare la mensa di Bichito de Luz, un altro buco nel buco, dove ogni mezzodì e sera vanno in 2000 circa, lo stadio del nulla, a cercare cibo e soddisfazione per pochi minuti, prima di tornare nel Forte. Il giorno dopo al Bichito hanno quasi fatto festa; alimenti non deperibili a volontà, qualche decina di persone in più in coda, l´occhio della gente del mondo, spinto da Tevez a guardare altrove. La Ciudadela è un po´ quei posti che sai che esistono perché nella realtà non ci sono, dove perdi un padre, un amico, il futuro. Tevez ha perso amici, gente come lui, che il calcio avrebbe forse sfamato, prima che lui provasse a sfamare una mensa.

ARMANDO NAPOLETANO



Fonte: UNVS La Spezia www.unvsliguria.it