Festeggiati i novant´anni del vice presidente Felix Martinolli.

05-09-2015 09:43 -

di Giancarlo Ansaloni

Uomo di sport e di Giustizia, con la "G" maiuscola: è il ritratto "flash" di un personaggio vissuto di tra due passioni che hanno contribuito senza dubbio a spronarlo verso il traguardo dei 90 anni, "invidiabile" come si suol dire, purché ci si arriva lucidi e autosufficienti. Ed è questo il caso del dottor Felix Martinolli, personaggio con alle spalle una lunga carriera di magistrato e di sportivo, all´insegna della correttezza e della professionalità nelle aule di giustizia; del puntiglio e di un sano agonismo nei campi di gara nelle più disparate discipline, ma apprezzato anche come tecnico e dirigente.
A festeggiarlo come meritava, ci hanno pensato i Veterani Atesini dello sport, l´Associazione che con i suoi oltre 250 soci, ha contribuito negli anni a tenere viva la passione sportiva al di là di ogni tempo. L´incontro è avvenuto nella sala del Circolo Unificato di Via Druso senza molte formalità, se è vero che il festeggiato ha varcato la soglia del salone allestito a festa, convinto di dover partecipare a una improbabile (visto il Ferragosto imminente) riunione del direttivo di cui fa parte come vice presidente. Si è trovato invece di fronte a un festoso brindisi, una tavola imbandita, compresa la torta con candeline e a una schiera di "veterani", guidati dal presidente del sodalizio, il cav. Alberto Ferrini con al fianco il vice Toni Marchiori a fare gli onori di casa con auguri e regali sia seri che scherzosi. Superata l´attimo di disorientamento, il "decano" dei Veterani è riuscito soltanto ad esclamare scherzosamente :"Sono vittima di una congiura, tutto organizzato a mia insaputa, tutti zitti come veri congiurati".
Poco dopo Felix Martinolli ha avuto comunque la soddisfazione di ricevere personalmente gli auguri, con omaggio, del suo successore in quota "rosa", la giovane dottoressa Elsa Vesco, attuale presidente del Tribunale, portavoce degli auguri anche da parte dei più giovani colleghi magistrati.
E così è giunto anche il momento degli "amarcord", con un po´ di commozione, a partire dall´adolescenza. Nato a Merano il 10 agosto del 1925, si trasferì a Vipiteno quand´era ragazzo seguendo la famiglia con il padre nominato cancelliere in quella pretura. Proprio qui ebbe il primo approccio con uno sport allora insolito per la montagna, cioè il nuoto. Grazie a un ottimo allenatore vinse numerose gare anche a livello nazionale, specie nei 400 stile libero, successi proseguiti fino a 70 anni nelle file dei Veterani. Poi la passione per il calcio come mediano (oggi centrocampista e ancora, il tennis come giocatore e anche giudice arbitro internazionale per 30 anni.
Come magistrato, anche nello sport operò in veste giudicante come nel caso di procuratore generale della Federghiaccio, in pratica "accusatore".
Col passare degli anni la passione non si attenua, anzi s´infiamma quando nel 1972 entra quale responsabile della sezione calcio delle "Vecchie Glorie", associazione confluita ben presto nella sezione bolzanina dell´UNVS, ottenendo la qualifica più dignitosa di "Veterano dello Sport".
E da allora , anno 1978 un altro rosario di successi agonistici come "over 50" alla rincorsa del trofeo "Prestige": 15 gare vincendo tra i senior. A questa seguirono gli anni d´oro del trofeo Prestige con la vittoria altre 8 edizioni, un primato. Primeggiava soprattutto nel nuoto, nel tennis, in atletica, nello sci di fondo e una volta anche nel ciclismo.
Parallelamente procedeva anche la carriera di magistrato: vinto il concorso, divenne pretore a Vipiteno, poi a Brunico e a Bressanone; quindi trasferimento a Bolzano rivestendo per ben 13 anni la presidenza del Tribunale, per 5 anni della Corte d´Assise alle prese con omicidi e altri gravissimi reati,ore in camera di consiglio; poi presidente della neo-costituita sezione della Corte d´Assise. Fra i processi più spinosi Martinolli ricorda quelli contro mafiosi operanti in Germania; il più seguito dal pubblico il processo al serial killer Marco Bergamo, approdato anche in televisione.
Con un simile curriculum non sono mancate le onorificenze, in primis la nomina a Cavaliere di Gran Croce da parte del Presidente della Repubblica; gli insigniti in Alto Adige si contano sulle dita di una mano, tra questi Silvius Magnago.