Il calcio e la vita (Giovanni vuole diventare centravanti)

13-09-2015 11:31 -

Il signor Alfredo, solo un anno fa, ha detto no ad un cellulare nuovo. A chi glielo aveva gentilmente regalato rispose:"Non vorrei che la gente che ci aiuta, pensasse che mi ricarico il telefono". Alla fine lo hanno imposto in tanti, fosse solo per rintracciarlo: "Lei però se mi chiamava alle 8, lì mi trovava comunque, al fisso". La storia dei Lapadula è presente a molti a Pisticci, Basilicata, il paese del tramonto sui tetti, che si spegne verso est nello Jonio. In primis ad un signore baffuto, Vito Anio Di Trani, il sindaco. Perchè la storia dei Lapadula è soprattutto quella del piccolo Giovanni Battista, nato prematuro, salvato dal Gaslini di Genova, operato più volte a cuore aperto per una cardiopatia. Il prossimo intervento a fine settembre, ma il bambino, oggi 9 anni, spera di non ricordarlo. Alfredo ed Alina, i genitori, hanno lasciato il lavoro, si battono come possono, in un lungo cammino. Perchè come diceva Totò, i soldi non sono tutto nella vita, ma se non li hai, porti con te una mezza malattia. Il problema è che per seguire Giovanni Battista, in un lungo itinere verso il Gaslini o Otranto o Roma, i genitori hanno dovuto mollare la loro vita, chiedere aiuto ai servizi sociali di Pisticci, ed a molti, anonimi. Finchè hanno incontrato Eliana Danielli, la moglie di Cristiano Scazzola, che con la sua associazione ha capito che doveva dare una mano: "Dice che sono sua sorella", racconterà Eliana commossa, che è a stretto contatto con i Lapadula ed altre famiglie. Che lo stesso Gaslini a volte segnala. Gli SOS partono veloci, ma bisogna raccoglierli. Per il piccolo il calcio è ancora una cosa lontana, da guardare soprattutto con gli occhi; i palloncini che conosce in realtà sono cateterismi, che allargano le arterie. Poi, invece che maglie bianche e strisciate, camici bianchi. E' una storia dura, ma se parli di amore, parola un po' bambina e vecchia, e se riesci a non riempirtene la bocca, ecco allora continui a leggere queste righe. A Pisticci hanno offerto alla famiglia un'assistenza a casa, per aiutare Giovanni nella crescita, poi hanno trovato un lavoro socialmente utile al padre per l'Amministrazione, che svolge quando non è a Genova, la metà di un part time. Alfredo è una persona umile, e quando ha visto sul suo conto i proventi della vendita del libro di Bjelica (http://www.unvsliguria.it/NENAD-BJELICA-L-ULTIMO-DEGLI-ZEMAN.htm), ha scritto di pugno "Grazie, Grazie, Grazie", su una carta di quaderno, in due pagine scolastiche che dimostrano come nel petto di questo signore non ci sia solo una valvola: "Forza Spezia, Forza Pro Vercelli, grazie, grazie, grazie". "Lo sport attraverso persone meravigliose regala speranza, Giovanni lotta ogni giorno e dovrà affrontare ancora un cammino difficile, ma con tante persone attorno così tutto sembra un po' più facile". In quel 'po'' c'è la forza di chi chiede aiuto umilmente. Domani, a fine gara, Chichizola, Catellani e Marchi consegneranno le loro maglie alla signora Scazzola; poi una semplice asta su Facebook permetterà ai Lapadula di fare un altro viaggio. Il Comune di Pisticci ha saputo, sarebbe bello battesse un colpo anche quello della Spezia, chessò 100 euro fra tutti, ce la faranno? I Lapadula, anche se speriamo di no, come capita, presto verranno dimenticati e lasciati soli, è la vita senza senso dell'uomo di oggi. Hanno la fortuna di avere attorno ciò che basta, nella speranza di vedere quel bambino un giorno poter giocare come tutti. Come ognuno di noi ha fatto, almeno una volta.
Per tutti coloro che volessero dare il proprio contributo per il piccolo Giovanni Battista Lapadula: IBAN IT31E0306780390000000001161 (intestato ad Alfredo Lapadula).
Possibilità di dare un contributo anche in tabaccheria, in posta (portandosi dietro il proprio Codice Fiscale) e tramite internet. Beneficiario: Alfredo Lapadula, 4023600637913940. Codice Fiscale: LPDLRD79L26F052H.


ARMANDO NAPOLETANO

Fonte: UNVS La Spezia www.unvsliguria.it