Convegno "Sport e Società: come eravamo, come siamo"

28-10-2015 10:03 -

> di Paolo Buranello

Serata di grandi campioni dello sport a Cherasco nel cuneese. Stefania Belmondo (sci di fondo), Gianluca Pessotto e Giuseppe Furino (calcio), Giuseppe Damilano (atletica), Alessandro Abbio (basket) e Liano Petrelli (volley), hanno animato il Convegno "Sport e società come eravamo, come siamo". Organizzata dall´Associazione Il Corbezzolo, presieduta da Marco Lamberti, dall´UNVS e sponsorizzata dall´Aido, la serata si è aperta con l´intervento di Gian Paolo Bertoni, presidente dell´Unione Nazionale Veterani dello Sport, che ha sottolineato la necessità della pratica sportiva anche per fini sociali e salutisti, vedi ad esempio la lotta contro l´obesità, rilevando il valore di aggregazione dello sport in una società sempre più individualista. Furino ha invece evidenziato la necessità di ritornare allo sport basato sulla concezione del divertimento, ridimensionando l´attuale divismo e business, e richiamando l´attenzione sul valore dello sport anche nella crescita della persona. "Ero un timido, ma in campo mi trasformavo". Damilano ha rilevato l´importanza formativa dello sport, una vera e propria scuola di vita per tutti campioni e non. "Ti porti dietro tutta l´esistenza ciò che lo sport ti insegna: a cominciare dal rispetto di te stesso e degli altri". Pessotto e Abbio hanno invece tratto dalla propria esperienza sportiva la necessità del gruppo, di mettersi a disposizione del collettivo. Un valore non solo per lo sport, ma più che mai per la nostra società odierna. Anche Petrelli ha messo in luce il fondamentale ruolo dello sport nello sviluppo della persona. "Mi ha fatto crescere l´autostima. Oggi invece è più difficile trasmettere dei valori forti ai ragazzi, perché sono distratti da troppe cose, ma è comunque questa la strada da battere". Infine, La Belmondo ha reso testimonianza di come superare le difficoltà nello sport sia fondamentale per affrontare anche quelle della vita, e la necessità di sostenere maggiormente chi lo pratica. "È paradossale che un atleta non possa iscriversi alla facoltà di Scienze Motorie perché la frequenza e´ obbligatoria". Per tutti insomma, il valore dello sport come salute, passione, divertimento, crescita personale e conseguentemente sociale, e´ la via da seguire nel difficile mondo esasperato in ogni contesto dei nostri giorni. Momenti emozionanti sono stati vissuti nel corso della serata quando si sono riproposti i filmati delle performances dei campioni. Poi la conclusione, con Beppe Gandino presidente dell´attivissima sezione UNVS di Bra, premiato con il distintivo d´argento per l´intenso impegno da Gian Paolo Bertoni. Questi ha successivamente omaggiato, con Gianfranco Vergnano, consigliere nazionale UNVS, l´effervescente signora RIccarda Guidi, moglie dello scomparso e indimenticato Attilio Bravi, dirigente CONI e UNVS di riconosciute qualità morali e professionali che per anni, dopo la carriera sportiva (partecipo´ alle Olimpiadi di Roma nel 1960 nell´atletica), si spese nel campo del volontariato sportivo e solidale.