Vincenzo La Camera, una vita di sport e ideali

26-01-2016 09:37 -

A cura di Sergio Torazza
Vincenzo La Camera, una vita di sport e ideali
Ha vinto il premio più bello per un amante dello sport, ma anche nel ritirare il riconoscimento è rimasto se stesso perché Vincenzo La Camera è davvero un “educatore dello sport”, il nome del premio Lino Persano, ritirato da La Camera poco prima di Natale in comune a pari merito con un’altra grande associazione che sa essere portatrice di valori importanti, Correre per.


Ha vinto il premio più bello per un amante dello sport, ma anche nel ritirare il riconoscimento è rimasto se stesso perché Vincenzo La Camera è davvero un “educatore dello sport”, il nome del premio Lino Persano, ritirato da La Camera poco prima di Natale in comune a pari merito con un’altra grande associazione che sa essere portatrice di valori importanti, Correre per. Vincenzo La Camera è stato premiato per la poliedricità delle sue iniziative, tutte accomunate dalla passione per i giovani e per la voglia di trasmettere alle nuove leve la voglia di fare discipline sportive nobili e faticose, come lo sci di fondo, l’atletica o il biathlon.
Sul perché La Camera ami gli sport di fatica, la risposta è chiara: "Credo che uno ci nasce con questa indole. Attraverso il sacrificio poi rafforzi il carattere e riscopri dei valori che sono i miei principi sportivi e non: il rispetto di tutti che deve passare attraverso il rispetto della propria persona. Ai miei ragazzi ripeto spesso che una salita durante una corsa è come la vita perché se molli è come mollare quando devi combattere per i tuoi ideali".

Ma Vincenzo La Camera non è solo uno sportivo, ma un attivo donatore di sangue, testimonianza civile che cerca di infondere anche ai suoi allievi dell’Atletica Novese (è istruttore del settore giovanile) e dello Sci Nordico Serravalle di cui è l’anima: "La gioia più recente? Non un successo sportivo, ma accompagnare due ragazzi dell’Atletica Novese diventati maggiorenni a donare il sangue perché credono in questo gesto. Non ho dovuto neppure faticare a convincerli".
Anche perché chi ha avuto Vincenzo La Camera come istruttore ha potuto toccare con mano cosa significhi avere un esempio sportivo e di vita davanti.

L’ultima passione, in ordine di tempo, dell’uomo sportivo è l’associazione “I Campionissimi”, che si occupa di ragazzi autistici cercando di inserirli anche nel contesto sportivo facendo cioè dello sport uno strumento di coesione e che permetta di superare le barriere, spesso fatte di pregiudizi: "Non smetterò mai di ringraziare I Campionissimi perché anche a quasi 70 anni mi hanno fatto capire che c’è sempre da imparare dal prossimo: non conoscevo questo mondo ma mi ha aperto nuovi orizzonti e mi ha insegnato tante cose. A volte arrivi allo stadio arrabbiato ma basta un attimo per mettersi tutto alle spalle perché la gioia di questi ragazzi è pura energia: quello che per noi è poco per loro è tutto".
M.Iappini



Fonte: www.unvspiemontevalledaosta.it