Blue in the face

25-02-2017 17:06 -

Blue in the face, incazzati neri. In un gioco che distribuisce miliardi a nullatenenti di pensiero. Dove chi gioca e dirige o non sa quello che dice o non dice quello che sa. Dove la gente del calcio è l´uomo considerato nel suo divenire, è l´uomo presente a se stesso, raccontavano. E´ il gruppo in cui ogni voce è partecipe e singola, come una squadra di calcio. E´ la razza, l´amata progenie che trasferisce il calcio da individuo a individuo, attraverso le storie, le fiabe. Perché è il genio del calcio che ti possiede, non il gene, ciò che il gioco può generare in ognuno di noi. E´ l´orgoglio di avere una squadra, un colore, è la preghiera in ginocchio, davanti ad un centravanti che tira un rigore. E´ il calcio, nel suo divenire. "LET US DREAM AGAIN", LASCIATECI SOGNARE ANCORA. Questo dicevano quelli che amavano il calcio fino a qualche mese fa, guardando la fiaba, il Leicester, dove un gruppo di gente che in passato era finita anche dentro una cella, oltre che a marcire su panchine anonime, che si era arrampicata sui tavoli dei pub per ballare ubriaca come non mai, che era arrivata in ritardo a qualche gara, perché la sbronza non passava, era giunta a toccare la mano alla regina di Inghilterra. Vincere la Premiere. Ma dai. Valeva tutto fino a qualche mese fa, ora non più, per qualche dirigente. Ma invece varrà per sempre, è questo il bello, anche dopo l´esonero assurdo ed inaccettabile di uno come Claudio Ranieri, Uno che dal calcio ha preso calci nonostante abbia sempre dato tutto, ma che ha interpretato il football nel reale modo possibile. Se non ne fai parte, non sei nessuno. Lo ha capito perfino Mourinho che è il tutto dello stesso gioco: il bene ed il male, il diavolo e l´acquasantiera. "Penso che in fondo sia colpa di Claudio: se l´´anno scorso avesse finito il campionato in dodicesima posizione sarebbe stato un risultato straordinario, loro starebbero ancora pensando alla retrocessione e lui avrebbe ancora il suo lavoro. Sta pagando per il suo successo. Probabilmente la stagione è iniziata con il tipico egoismo di altri. La gente pensa a nuovi contratti e ad avere più soldi. E´´ una parte del nostro mondo, alcuni principi si stanno un po´ perdendo". Eppure quella squadra che, come dice Vardy nella sua biografia, veniva dal nulla, ma proprio dal nulla, lo ha dimenticato in un amen. Dicono sia stato proprio lui, Jamie Vardy, l´attaccante che segnava doppiette sbronzo, il filo narratore della favola del tecnico al Leicester. L´ex operaio di una fabbrica che costruiva protesi ha dato il maggior contributo, a suon di gol, al successo delle ´foxes´ in Premier League nella passata stagione, da perfetta cenerentola; e lui è stato quello andato a segno anche nell´andata degli ottavi di champions league a Siviglia nell´ultima di Ranieri, con un gol che ha attenuato la sconfitta per 2 a 1 e che lascia sperare ancora in un ribaltamento della gara di ritorno. Ma è lo stesso Vardy , uno della banda degli Inbetwenners, amici un po´ pazzi, che sembra essere stato tra coloro che in questa stagione hanno perso il feeling con il tecnico di testaccio. Lui, Vardy, quello che viene dal nulla. Si parla di una fronda interna, che spezza la favola. Solo che questa squadra, in effetti è dove era sempre stata. Quart´ultima in premier, a solo un punto dalla zona retrocessione; un 2017 iniziato senza aver fatto neppure un gol in campionato nazionale; reduce da 5 ko di fila in premier, che diventano 6 se si somma la sconfitta per 1 a 0 e conseguente eliminazione contro il Millwall in Fa cup, e diventano sette di fila aggiungendo appunto di Siviglia. Pochi mesi, quindi, da maggio 2016 a febbraio 2017 e fine dei sogni e della favola. In una citta´ industriale di appena 300mila abitanti nelle Midlands, che aveva avuto il grande pregio di approfittare degli errori altrui. Era rinato il calcio vero, quello di Galeano, ricordate?:"Dove meno te l´aspetti salta fuori l´impossibile, il nano che impartisce la lezione al gigante, un nero allampanato che fa diventare scemo l´atleta scolpito in Grecia". "Lasciateci sognare ancora", diceva Ranieri, e aveva ragione a pretenderlo. I suoi calciatori lo hanno seguito e assecondato, riuscendo a tenere botta fino all´ultimo. e quando il primo maggio 2016 il gol di Hazard all´83´ ha costretto il Tottenham al pareggio contro il Chelsea, che guarda caso e´ stata in passato la squadra che Ranieri aveva allenato in premier e che l´aveva anche esonerato, hanno solo festeggiato tutti a casa di Vardy, sempre lui, e lo scudetto è diventato realtà, perchè i punti di vantaggio delle ´foxes´ erano sette e mancavano solo due gare al termine del campionato. Allora ad inizio campionato la vittoria del Leicester in Premier League era data 5000 a 1, e c´è stato uno, Leigh Herbert che chissà per quale folle pensiero aveva puntato 5 sterline sulla squadra del cuore. Ma ora tutto questo non esiste più. Ora siamo solo tutti Blue in the face, incazzati neri.

ARMANDO NAPOLETANO


Fonte: UNVS La Spezia - La Spezia www.unvsliguria.it