Veterani dello sport imolese, 50 anni di storiaCome atleta dell´anno è stata scelta la nuotatrice Carlotta Zofkova

09-03-2017 09:21 -


Quanto tempo è passato da quel giorno d´autunno del 1966... Cinquant´anni esatti da quel 16 settembre in cui nacque ufficialmente la sezione imolese dell´Unione dei veterani dello sport. Creata con lo scopo «di tenere vivo lo spirito e la passione per lo sport, fonte dei più puri ideali nel ricordo delle glorie del passato», l´associazione era composta da 19 membri: il presidente onorario Amedeo Ruggi, a quel tempo sindaco di Imola; il presidente effettivo Stellio Ricci; il vice presidente Vico Maroni; il segretario Alessandro Salvatori; i cassieri Vincenzo Dall´Osso, Ermanno Baravelli e Ezio Pirazzini; il medico di sezione Luigi Lincei. Del consiglio facevano parte Gino Tamburini, Fernando Gentilini, Giovanni Santandrea, Paolo Ciotti, Nerio Cavina, Riccardo Bizzi, Giampiero Sanna, Angelo Poletti, Nino Ceroni, Ennio Paoletti e Luciano Pezzi. Di quel gruppo di fondatori, tre sono ancora in vita e sono stati tra gli ospiti più applauditi della grande festa del 26 novembre scorso, al teatro Comunale, location scelta per celebrare nel migliore dei modi i 50 anni dell´associazione. Oltre ai tre fondatori i Veterani hanno premiato anche l´atleta dell´anno, Carlotta Zofkova Costa de Saint Genix de Beauregard. Oltre a Carlotta Zofkova, i Veterani hanno assegnato altri riconoscimenti: primo tra tutti il 39esimo Pioniere dello sport imolese, destinato a Mirko Piancastelli, presidente dell´Imolanuoto, uno dei migliori vivai italiani del nuoto e società di appartenenza di Carlotta Zofkova e Alessia Polieri. Promessa dell´anno, invece, è stato eletto Simone Bernardi, campione italiano juniores nei 1.500 metri e campione del mondo ai Giochi iridati studenteschi di Wuhan del 2015.


Carlotta Zofkova è sempre carica, di corsa e con il sorriso sulle labbra. La finale olimpica e il cambio di allenatore (ciao ciao Tamas Gyertyanffy, benvenuto Matteo Giunta) le hanno dato, se possibile, ancora più stimoli. «Ci voleva proprio. Dopo tanti anni con Tamas - che ringrazio per tutto quello che ha fatto per me, è stato come un padre! - avevo bisogno di un cambiamento. Così mi sono unita al gruppo di Matteo Giunta. Mia mamma è felicissima perché non solo mi alleno con Federica Pellegrini, e Fede è semplicemente spettacolare, ma perché finalmente non nuoto solo con degli uomini». Non stupitesce, allora, se il 26 novembre scorso la nuotatrice conselicese, contessa a tutti gli effetti dopo il riconoscimento ufficiale del padre, ha ritirato il premio di atleta dell´anno quasi tuffandosi dal trampolino del teatro Ebe Stignani: «Un attestato di stima che mi onora. In questa stagione, per la prima volta, sono stata costante da gennaio ad agosto. Mi ero posta l´obiettivo delle Olimpiadi, volevo fortissimamente qualificarmi e ho dato tutta me stessa per riuscirci. Peccato solo non aver potuto disputare anche la gara individuale». Come ricorderete, infatti, Carlotta si era qualificata al Sette Colli per i 100 dorso, ma la Federazione, in maniera quasi inaspettata, aveva deciso di schierarla a Rio solo per la staffetta mista. «Ho dovuto aspettare l´ultimo giorno per gareggiare. Avevo un´adrenalina incredibile e l´attesa, paradossalmente, mi ha stancato. Non riuscivo a scaricare la tensione. La gara individuale mi sarebbe servita molto, valevo tranquillamente la semifinale. Fatto sta che sono arrivata al giorno della staffetta non al cento per cento, mi sentivo rigida, tremavo tantissimo, la testa era concentrata, ma il corpo tremava. Forse per questo non sono riuscita a dare il massimo». Forse anche per questo, di ritorno dal Brasile, la nuotatrice di Conselice ha deciso di cambiare rotta. «Sono grata a Tamas per tutto, ma era arrivato il momento di salutarsi. È come se fosse finito il tempo della giovinezza e fosse iniziato quello della piena maturità. Ho ancora molta strada da fare, ma questo nuovo percorso mi dà tanti stimoli. Ho già sperimentato nuove tecniche e tipologie di allenamento, Matteo ci fa pedalare tantissimo. I Mondiali a dicembre? No, no non sono il mio pane. In vasca corta proprio non vado, anche se Giunta mi ha convinto a disputare comunque qualche gara. Ne riparliamo in primavera per gli Assoluti e per le qualificazioni per Budapest 2017». Ma prima ancora tanti allenamenti e qualche giorno di meritate vacanze in famiglia. Con papà o con mamma? «Con mamma! Già ci vediamo poco, non riuscirei a trascorrere il Natale lontano da lei. È una tradizione che abbiamo da sempre e voglio portarla avanti». Perché anche le contesse, in fondo, sono sempre cuore di mamma!


Fonte: www.unvsromagna.it