Letizia Paternoster. Una Principessa precocissima

03-09-2018 16:37 -

Una bimba che a neppure tre anni emula il fratellino maggiore di due anni e lo segue in bici dopo essersi fatta togliere le ruotine laterali. A quattro anni è già sulla pista ciclabile di Cles in Val di Non a seguire il fratello che si allena sotto l´occhio esperto del nonno materno, ex atleta della U.S. Tre Cime. A sette anni è tra le più forti di tutti i bimbi nelle categorie giovanili di Trento ed arriva la
prima bici da corsa e così comincia la sua avventura. Per creare un certo stacco da una certa monotonia delle corse, la mamma le regala una BMX per divertirsi d´inverno e per farle raggiungere una maggiore padronanza nei movimenti che richiede il nuovo "giocattolo".
Letizia vi si appassiona tanto da frequentare i corsi invernali di Verona dopo l´apertura della pista delle Busatte di Torbole.
Alterna poi bici da corsa e mountain bike fino a diventarne istruttrice di 1° livello con un campione del calibro di Martino Fruet come insegnante.
Questa è la bellissima storia che ci raccontano, quasi tutta d´un fiato, i genitori di Letizia, Maria e Paul ormai per tutti è Paolo, che incontriamo a Trento per una chiacchierata sulla loro figliola che nonostante abbia soltanto diciannove anni, sta mietendo una messe spettacolare di piazzamenti e di vittorie sia su strada sia su pista che sarebbe lungo elencare.
Le riassumiamo, partendo dagli ultimi risultati agli europei di Glasgow, tenuto conto che da quest´anno Letizia è professionista con l´Astana e gareggia nella categoria élite con le migliori atlete del mondo: tre titoli europei ed un bronzo su pista, oltre a collezionare un palmarès invidiabile sia singolarmente sia in squadra nella carriera da Juniores correndo per la "Vecchia Fontana": 3 campionati italiani, 8 campionati europei e ben cinque campionati del mondo, oltre a parecchie prove in linea ed a cronometro. Di grande rilevanza il record del mondo dell´inseguimento individuale e dell´inseguimento a squadre ed il premio per la migliore atleta junior d´Europa del 2017 ricevuto a Zagabria
Com´è iniziata la carriera di Letizia su pista?
Risponde la mamma: - dopo alcuni anni passati a Cles con allenamenti su strada e su mountain bike seguita dall´ottimo allenatore Riccardo Gerola Letizia passa alla Manzardo di Volano (Trento) praticando ancora strada e bike.
Nel passaggio al primo anno da esordiente entra a far parte del Team Femminile Trentino, seguita da Primo Gretter, che ne affina la tecnica e la resistenza alle "battaglie" che dovrà combattere nelle gare. Dopo alcuni mesi entra nella scuola di ciclismo d Montichiari.
Inizia la serie delle vittorie.
A dodici anni vince il suo primo titolo italiano in una gara su strada molto impegnativa. La nota il Patron della società Vecchia Fontana, Ampelio Veleda, che la ingaggia e con lui Letizia vince tutta la serie di titoli Junior fino al passaggio all´Astana dello scorso inverno¬ -. Di grande rilievo la prima vittoria internazionale neL 2015 agli Eyof di Tblisi in Georgia valevole come un campionato mondiali allievi.
Com´è riuscita Letizia a coniugare in modo ottimale sport e studio?
- Alle elementari Letizia ha avuto grossi problemi con la maestra che era contraria alla sua attività sportiva e quindi ha dovuto impegnarsi molto continuando da allora ad oggi: quest´anno, tra mille impegni si è diplomata in ragioneria con una media molto alta (82/100)¬¬ .
Complimenti: infatti, l´anno scorso ha ricevuto la borsa di studio del Consiglio Nazionale dei Veterani dello Sport, come prima assoluta ed è stata Atleta dell´Anno per il 2016 dei Veterani di Trento e soprattutto è stata premiata come atleta dell´anno 2017 al teatro Regio di Parma alla manifestazione Sport Civiltà dai Veterani dello Sport. Ormai è Giovane testimonial dell´UNVS mentre voi da un paio d´anni siete soci dei Veterani di Trento.
Sono state tutte grandi soddisfazioni specialmente per lei che per la prima volta si è vista apprezzata anche al di fuori dell´ambiente agonistico.

Immaginiamo che l´ambiente famigliare abbia avuto una parte importante nella formazione del carattere di Letizia.
Rispondono entrambi. "Certo, noi genitori abbiamo capito che dovevamo formare prima la Persona e, di conseguenza, l´Atleta senza insistere sul lato agonistico per trovare le nostre soddisfazioni. E´ un grosso errore che si nota spesso da parte di genitori ed anche di società che spingono al massimo il ragazzo per ottenere subito i risultati. L´importante è allenare i giovani atleti anche a perdere, insegnando loro a guardare alla prestazione sportiva ed a non ascoltare le critiche quando sono convinti di aver dato il massimo".
Quando genitori come questi hanno una chiara visione di come vanno impostati gli impegni dello sport e della vita i risultati arrivano sempre e la loro Principessa ne è un esempio.Letizia è ancora giovanissima ma le auguriamo di diventare la Regina del ciclismo.



Fonte: Luciano Vanz