A Udine il convegno "Sport antitesi al bullismo"

05-11-2018 10:03 -

La sezione “Dino Doni” di Udine, in collaborazione con gli organismi scolastici, in particolare con il locale Liceo Scientifico “G. Marinelli”, e l'adesione delle Società Benemerite Coni, ha organizzato un convegno per focalizzare un tema di estrema attualità e gravità: il bullismo e, in genere, le devianze giovanili, nonché il rilancio dei valori sportivi come efficace antidoto a questi mali. Un' iniziativa “alta”, che il presidente della Sezione, Andrea Mascarin, ha spiegato con il “dovere di chi ha praticato lo sport d'insegnare alle giovani generazioni i valori civili e morali che la pratica sportiva favorisce: rispetto delle regole e dell'altro, lealtà, senso del sacrificio e della fatica, accettazione della sconfitta”.
Al convegno, svoltosi nell’auditorium della Regione Friuli Venezia Giulia, che ha concesso il patrocinio, sono intervenuti in qualità di relatori psicologhi, docenti, avvocati, dirigenti scolastici, rappresentanti delle forze dell’ordine e, come testimonial, studenti-atleti come Sara Casasola, campionessa nel ciclocross e nello studio (media 9,09), Petra Monaco, promettente tiratrice con l’arco (media 9,58), Mattia Qualizza, pattinatore d’eccellenza (media 9,18), e Matteo Spanu, mezzofondista di talento e brillante universitario. In platea, oltre a educatori e dirigenti sportivi, moltissimi studenti delle scuole di Udine e provincia.
Dopo i saluti istituzionali di Paolo Pizzocaro, assessore allo sport del comune di Udine, Stefano Stefanel, dirigente scolastico, ha spiegato il senso del convegno: “il liceo Marinelli crede che solo un rapporto con le realtà sociali e sportive del territorio possa permettere di raggiungere il punto più alto del rapporto armonico tra la crescita del corpo e quella della mente”.
Giovanna Toffoli, referente per la prevenzione del bullismo del Marinelli, ha rilevato che “in Italia il 12% di giovani tra i 14 e i 18 anni sono vittime di cyberbullismo e il 33 di bullismo, al Marinelli la percentuale si assesta al 5,12%, ma nello stesso tempo emerge che molti non sanno che alcune azioni si possono configurare come reati. Per un’efficace azione educativa occorre quindi l’accordo di tutta la comunità educante: famiglie, scuola e società sportive”.
Un importante contributo è venuto da Mara Lessio, vice commissario della Questura di Udine: “dall’analisi delle statistiche delle denunce arrivate alla Questura di Udine si rileva che ne gli autori ne le vittime del bullismo praticano attività sportiva. Sport significa disciplina, costanza, fatica, e gioco di quadra, in sintesi rispetto delle regole e degli altri”.
Luigi Ziani, responsabile dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini) della Sezione di Udine per la Protezione Civile e del campo scuola “Eagles”: “la lotta al bullismo si fa soprattutto educando e il campo scuola che organizziamo ha proprio questo scopo, insegnando ai ragazzi i valori essenziali impegnandoli anche in esperienze pratiche utili alla società. Compresa l’educazione civica, la protezione civile, cioè a essere soggetti attivi nella società”.
Il contributo scientifico è giunto da Samantha Pribaz, psicologa della sport: “lo sport è una strategia per prevenire il bullismo poiché favorisce lo sviluppo di tutta una serie di attività affettive e sociali, spesso carenti nella vittima e nel bullo, quali autostima e autoefficacia, empatia e autoregolamentazione delle emozioni. Inoltre lo sport, in antitesi al bullismo, permette di instaurare relazioni intime con i pari basate sulla fiducia e il rispetto dell’altro”. “Tuttavia anche l’ambiente sportivo - ha continuato - è vulnerabile al fenomeno del bullismo: da una ricerca condotta su 100 calciatori tra i 12 e i 17 anni è emerso che l’81% ha subito prepotenze almeno una volta nell’arco del mese precedente. Risulta fondamentale, quindi, il ruolo dell’allenatore”.
L’aspetto legale e civilistico è stato trattato dall’avvocato Davide Agosto: “gli atti di bullismo per loro natura sono illeciti e come tali comportano una sanzione penale e implicano la responsabilità, nel caso dei minori, dei genitori. Quindi impartire un’ educazione conforme è una responsabilità e un dovere del genitore e della società”.
Alssandro Talotti, olimpionico e delegato Coni per Udine, ha esortato a “investire davvero nello sport e nei suoi messaggi positivi come antidoto al bullismo”.
Il convegno, moderato dal presidente del gruppo USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana) del Friuli Venezia Giulia, è stato concluso da Giuseppe Garbin, delegato UNVS Friuli Venezia Giulia, che ha ribadito l’impegno dell’associazione nella promozione di uno sport dei valori e dell’educazione, e dal Presidente Mascarin che ha donato a relatori, testimonial e autorità un'edizione fresca di stampa della Costituzione Italiana e dello Statuto Speciale della Regione Friuli Venezia Giulia.