“Sport e giovani” un convegno pieno di voci

21-11-2018 12:41 -

Avvicinare i giovani studenti delle scuole superiori venete alla professione giornalistica, attraverso la gestione dell’ufficio stampa del convegno “Sport & Cultura”, organizzato dall’Unione Nazionale Veterani dello Sport sezione di Venezia e Delegazione del Veneto in collaborazione con la Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier. E’ accaduto, per la prima volta in Italia a metà ottobre presso il Centro Servizi “Villa delle Magnolie” a Monastier di Treviso, nel corso del convegno durante il quale si sono toccate molte e importanti tematiche legate all’attività sportiva giovanile.
Studenti dei licei scientifici ad indirizzo sportivo “Da Vinci” di Treviso e “Brandolini” Rota di Oderzo che hanno posto le domande ai relatori e studenti dell’Ipsia “Scarpa - Mattei” di Fossalta di Piave” che hanno ripreso con le proprie telecamere il convegno e le interviste.
Una collaborazione quella tra scuola, mondo giornalistico, dell’impresa e dello sport, fortemente voluta e portata avanti da Carlo Mazzanti organizzatore del Focus e che è stata sancita dai patrocini della Regione del Veneto - rappresentata dall’assessore Cristiano Corazzari -, del Comitato Veneto del CONI e dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto e che ha permesso agli oltre 100 studenti presenti di vivere “sul campo”, l’esperienza di addetti stampa dell’evento e di ascoltare gli interessanti interventi dei molti relatori presenti.
L’incontro, dal titolo “Sport e Giovani”, seconda edizione dell’annuale appuntamento di Sport & Cultura, ha accolto diversi momenti di confronto tra sportivi, donne e uomini delle istituzioni regionali, nazionali ed europee, presentando un parterre de rois di assoluto livello. Si è parlato di sport ed etica con la premiazione da parte dell’ex giocatore di calcio ed ora amministratore delegato della “Giovanni XXIII” Gabriele Geretto di tre giocatori speciali, soprattutto sotto l’aspetto umano: Simone Ranzato 13 enne di Casale sul Sile (TV) affetto da SMA2 Top Player 2017 e 2018 dei Black Lions squadra di wheelchair hockey e due giocatori di calcio veneti che hanno donato il midollo osseo Fabio Caramel dello Spinea e Marco Giacomini del Noventa di Piave.
“Spero in voi!” – ha detto Marco Giacomini giocatore del Noventa di Piave rivolgendosi ai numerosi giovani presenti in sala – “La donazione del midollo osseo non è niente di più che una donazione di sangue. Fuori per un braccio, dentro per l'altro. 4 ore distesi sul letto e ti danno anche la cioccolata in bocca” ha detto sorridendo Marco. “Non ho fatto niente di importante per meritarmi questo premio” – ha detto con umiltà Marco che ha sempre evitato interviste ma che ha voluto essere presente per parlare di persona ai giovani.
“E’ stata per me è una cosa molto naturale – ha detto Fabio Caramel giocatore dello Spinea - Ero donatore di sangue e mi è stato chiesto di registrarmi per un eventuale donazione di midollo osseo. Ho accettato a cuor leggero senza nemmeno sapere di che cosa si trattasse. Mi era stato detto che si poteva salvare una vita ed effettivamente quando sono stato chiamato per la mia compatibilità ho capito che cosa volesse dire. La donazione di midollo osseo è qualcosa di molto semplice rispetto a quello che si può fare salvando una vita”.
“Lo sport è molto importante - ha detto Simone Ranzato - perché ti diverti, esci di casa e scopri i nuovi amici. E poi ci dà anche tante soddisfazioni. Quando l’anno scorso ho ricevuto per la prima volta il premio come miglior giocatore di wheelchair hockey - ha detto Simone Ranzato 13 enne di Casale sul Sile affetto da SMA2 – ho pensato che forse si erano sbagliati. Quando invece ho avuto il premio in mano ho capito che era proprio mio”.
Con Simone ha parlato ai ragazzi presenti anche Sauro Corò Team Manager della Nazionale Italiana Weelchair Hockey laureatasi campione del Mondo 2018.
Molti i passaggi significativi degli ospiti alternatisi sui vari temi della mattinata:
“La qualità più difficile da tirar fuori dagli atleti, soprattutto quelli che giocano in squadra - ha detto Mario Pollini Consigliere Nazionale dell’Associazione Allenatori - è la capacità di capire che ogni persona è utile all'altro e che lavorando insieme, soffrendo insieme, giocando insieme si raggiunge il risultato”
“Nel calcio diminuiscono le società per problemi economici e di ricambio dirigenziale - ha detto Giuseppe Ruzza Presidente della FIGC Veneto durante il panel coordinato da Mario Caporello - ma aumentano i tesserati e questo sta a dimostrare che la voglia di giocare a calcio e di fare sport è sempre alta”.
“L’attività agonista è impegnativa - ha detto il dottor Maurizio D’Aquino primario del reparto di medica della Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier e sportivo intervenendo al convegno nel pannel diretto da Paolo Ghisoni - ma va fatto nella giusta misura. Lo sport è legato all'età e a quella che è la propensione per una singola disciplina. Ma per chi vuole semplicemente star bene e fare della salute il proprio proponimento è necessario praticare attività fisica almeno per tre volte alla settimana”
Durante il convegno “Sport e Giovani” si è parlato anche dell’insegnamento dell’attività motoria nella scuola primaria.
“La figura professionale che segue l'attività motoria nelle scuole primarie – ha detto Guido Guidi Vice Presidente Vicario del Coni Veneto - deve essere un esperto non soltanto di attività fisica vera e propria ma anche di psicologia del bambino. Deve avere competenze sotto vari aspetti: quello sanitario e di quelli legati alla dieta. Un esperto a 360° perché si tratta di creare uno stile di vita che poi è quello che condiziona la persona per tutta l'esistenza”
I pro e i contro della pratica sportiva giovanile di oggi rispetto al passato è stata la domanda che Carolina Marchesin del Liceo Scientifico “Da Vinci” di Treviso ha posto allo scrittore/giornalista/giocatore Luca Pinzi, autore del libro “Un calcio all’amore” che mette in luce le difficoltà psicologiche dell’atleta che vive la panchina.
“La qualità più difficile da tirar fuori dagli atleti è la capacità di capire almeno per gli sport di squadra – ha detto Mario Pollini consigliere nazionale dell’associazione allenatori - che ogni persona è utile all'altro e che lavorando insieme, soffrendo insieme, giocando insieme si raggiunge il risultato”
Al termine del convegno è stato consegnato il Premio “Ercole Olgeni” a Luigi Brugnaro in qualità di imprenditore e uomo che ha rilanciato lo sport nella città lagunare e non solo. In un messaggio video Luigi Brugnaro ha voluto ringraziare e salutare tutti coloro “che credono nello sport”.
Altro premio “Giorgio Mazzanti” è stato conferito a Ferruccio Gard, storico giornalista televisivo della RAI.