En garde! La Spezia invasa da un migliaio di fiorettisti

14-04-2019 11:29 -

Nel fine settimana il Trofeo Kinder+Sport al PalaMariotti con centinaia di schermidori under 14 e le loro famiglie che hanno pernottato in città

La Spezia ha indossato la maschera per due giorni. Atleti da tutta Italia si sono sfidati nel fine settimana al PalaMariotti nel Trofeo Kinder+Sport di fioretto under 14.
Dodici ore di gare, dalle 8 alle 20, per una manifestazione giovanile che ha avuto dimensioni da grande evento: mille fiorettisti, decine di pedane distribuite sui due campi del palazzetto dello sport, entrata libera per tutti.
"E' il primo evento che segue la partnership siglata con Federscherma a Febbraio – come ha spiegato l’'assessore allo Sport Lorenzo Brogi - E' un evento storico perché sancisce il nostro legame al circuito nazionale".
Tra i graditi ospiti dell’evento sportivo 2 grandi schermitrici: Giovanna Trillini e Mara Navarria.

Giovanna Trillini, arcinota campionessa di scherma sulla cresta dell'onda negli anni novanta e duemila, ha marcato presenza al Palazzetto dello Sport della Spezia per il Trofeo Kinder + Sport di fioretto under 14 .Vincitrice di quattro Coppe del Mondo Assolute 1991-93-94-98 e prima atleta donna a vincere due ori nella stessa Olimpiade (Barcellona 1992), la Trillini, jesina classe 1970, ha così impreziosito con la sua presenza la kermesse spezzina.

Mara Navarria, intervistata da Andrea Bonatti:

Ricetta da campionessa: "I sacrifici, l'inno di Mameli, Tokyo e poi un altro figlio"

Pomeriggio spezzino per Mara Navarria, numero uno al mondo nella spada. "Mi allenavo svogliata, poi un giorno è scattato qualcosa. Bisogna perdere tanto per arrivare a vincere tutto".

L'abbraccio dei giovani

Ha decisamente trovato pane per i propri denti Mara Navarria questo pomeriggio. L'acume degli atleti e delle atlete del Circolo Scherma La Spezia si traduce in una serie di affondi che non le lasciano respiro. E che lei non prova a evitare d'altra parte. Perché la campionessa del mondo in carica della spada ha tanto da raccontare agli occhi curiosi della giovane platea che le si para davanti. Vestiti di corpetto e maschera per l’occasione, sognano forse un futuro di successi come quello dell'azzurra. “Ho iniziato a 11 anni, ma i primi due anni in palestra andavo perché mi piaceva l’ambiente. Mi allenavo svogliata, mi nascondevo quando c’era da fare gli esercizi.

Poi è cambiato tutto e non ho mai perso un allenamento”, racconta.

Nata a San Giorgio di Cividale in Friuli, è una ligure d’adozione visto che ormai vive a Rapallo da tempo. “Tante volte ho pensato di smettere quando ero ragazza - ammette - Era faticoso, dovevo rinunciare a uscire con gli amici e la preparazione fisica è pesante. Ma io ho sempre voluto una medaglia. Basta porsi un obiettivo raggiungibile con il tuo maestro e dirgli sempre quello che pensi. La comunicazione è fondamentale”.
La parlantina è fluida, il tono è quasi didattico. Tra un anno proverà a salire sul gradino più alto del podio olimpico, il più importante al mondo, ma intanto è scesa sulla pedana dei suoi piccoli interlocutori. Parla da collega di sport. E gli schermidori e le schermitrici spezzine, accompagnati dai maestri Federica Bernieri e Riccardo Bardine, si accalcano attorno a lei nel point di Robe di Kappa Point in Piazza Ginocchio. Alcuni di loro da domani saranno in gara al Trofeo Kinder+Sport.

Un anno fa di questi tempi invece Navarria preparava il Mondiale in Cina che avrebbe poi vinto contro l’avversaria di sempre Popescu. “Quando sono salita per tirare in finale mi sono resa conto che mi giocavo l’oro e ho iniziato male il match - ricorda - A quel punto mi sono detta di fare ciò che mi ero sempre preparata a fare. Mi sono sciolta e sono riuscita a rimontare. Alla fine eravamo 13-9 quando mancavano quindici secondi, la mia avversaria non ci provava più. Solo allora mi sono resa conto di quanta gente c’era in quel palazzetto, di tutti quei tifosi cinesi che cantavano il mio nome...”.

L’inno di Mameli ha suonato a Wuxi 2018 come suona ogni mattina in caserma. Ma per lei, atleta dell’Esercito, quella volta è diverso. “Senti di aver fatto la storia. Ti guardi indietro e rivedi quanto lunga è la strada che ti ha portato lì quel giorno. Quella soddisfazione non è arrivata per caso. Pensi a quante volte devi perdere per arrivare a vincere magari una sola volta”.
A 33 anni, la numero uno al mondo ha anche un figlio. “Mi alleno dalle 9 alle 16 per riuscire ad andare a prendere all’asilo Samuele. La maternità non dev’essere un problema. Mi allenavo anche in gravidanza, cercando di non alzare troppo i battiti, non fare balzi, dedicarmi all’aquagym... poi a quattro mesi dal parto ho fatto quinta al mondiale. Ero tornata ad allenarmi cattiva! Oggi? Voglio arrivare a Tokyo al meglio. E dopo Tokyo vorrei avere un altro figlio”.

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Fonte: UNVS La Spezia - La Spezia www.unvsliguria.it