Unione Nazionali Veterani dello Sport di Ravenna - “Sezione di Ravenna S. Servadei”Festa degli Auguri e Premiazione “PROTAGONISTA DELLO SPORT”

08-01-2020 17:11 -

Come consuetudine, i Soci della Sezione di Ravenna S. Servadei della UNVS, la Unione Nazionale Veterani dello Sport, Benemerita del CONI, assieme ai famigliari ed agli amici si sono ritrovati domenica primo dicembre per scambiarsi gli auguri di Natale e per attribuire i propri riconoscimenti agli atleti locali che si sono distinti nel corso di questo 2019.
Anche quest’anno il pranzo è stato servito nei locali del CSRC Portuali Ravenna dove gli amici cuochi dello stesso CSRC hanno preparato, con la solita inappuntabile professionalità, un gustoso menù a base di pesce.

Dopo i saluti del Presidente della Sezione Antonino Bianca ha preso la parola il Delegato Romagna Giovanni Salbaroli che ha espresso tra l’altro, interpretando anche il pensiero dell’UNVS, la convinzione che non si deve mai guardare indietro per ricordare e per rimpiangere ma piuttosto per arricchire delle esperienze di ieri i giovani atleti di oggi e a maggior ragione di domani.

A seguire il Presidente ed il Delegato Romagna hanno premiato con medaglia ricordo e la pergamena di PROTAGONISTA DELLO SPORT l’atleta che quest’anno si è maggiormente distinto a livello nazionale ed internazionale, premio che anche quest’anno è andato al pluri campione del mondo di lotta greco romana, maresciallo dei carabinieri forestali Domenico Piccinini che si è imposto quest’anno in Georgia nella categoria 70 kg conquistando il suo quinto titolo mondiale master, dando così continuità ai risultati ottenuti negli anni precedenti.
La pergamena di Domenico non era però “semplice”… era corredata da dediche di PERSONE PARTICOLARI... I RAPPRESENTANTI DELLE "FAMIGLIE" DI DOMENICO: LAVORO, SPORT, CRSC, UNVS:

•Gian Matteo RANZI
•Andrea MINGUZZI
•Daigoro TIMONCINI
•Giovanni NACCARATO
•Umberto SUPRANI
•Alberto SCOTTI
•Luigi SPADARO

Inoltre è stato premiato l’atleta di pesca sportiva da natante Alessandro Plazzi che vanta ben 11 titoli mondiali; Plazzi purtroppo per motivi di salute quest’anno non ha potuto partecipare ai mondiali, questo però non gli ha impedito di imporsi a livello nazionale vincendo due titoli italiani e qualificandosi per i mondiali 2020 in Portogallo.

Un riconoscimento particolare è andato anche all’ex atleta olimpico di lotta greco romana Carlos Shartos, da anni allenatore nella CRSC Portuali per la dedizione e passione che mette nell’insegnare ai ragazzi che vogliono intraprendere questo sport e facendo proprio dello Sport uno stile di vita.

Durante la festa a tutte le signore presenti sono stati consegnati omaggi floreali.
La fine del pranzo, dove allegria e buon umore non sono mai mancati, è stata allietata dalla simpatica e tradizionale lotteria con panettoni, pandori e tanti altri premi messi a disposizione dai simpatizzanti dell’associazione.

Il ricavato della festa, come di consuetudine, andrà in beneficienza.

Addetto stampa Sezione UNVS di Ravenna.

ALESSANDRO PLAZZI
“Mauro Salvatori e Alessandro Plazzi” rappresentano una accoppiata di pesca che sul biglietto da visita riporta il seguente slogan: “stiamo lavorando per il successo garantito”.
Sarà per questo che la Colmic, avendoci visto bene, non ci ha pensato due volte e li ha portati a vestire i propri colori.
I due romagnoli, uno di Riccione e l’altro di Ravenna, stanno mietendo un successo dietro l’altro e non solo nella canna da natante, la loro disciplina principale, ma spesso gli capita anche in altre specialità e ad esempio poche settimane fa in una gara di feeder ad Ostellato hanno vinto pescando ancora in coppia.
Dei due il più scatenato è senza dubbio Mauro Salvatori figlio d’arte di Domenico reduce poche ore fa dal successo ottenuto con il suo team L.C. Riccione nel trofeo di eccellenza feeder girone nord est.

Mauro Salvatori è una macchina da guerra e se fosse un calciatore non giocherebbe in difesa ma sempre all’attacco per fare goal per vincere le partite.
Il riccionese è forte anche nella pesca in fiume tant’è che la settimana scorsa è riuscito a vincere il titolo di campione d’Italia individuale pescando barbi e cavedani.
Ha vinto tanto, soprattutto nella canna da natante, dove è punto fermo della nazionale.
Anche Ale Plazzi è figlio d’arte, suo padre Giancarlo, meglio conosciuto come “straccio”, è un osso duro con la canna in mano e ancora non è facile batterlo nelle gare del feeder.
Insomma due agonisti vincenti, figli di agonisti vincenti, e questo successo nel light drifting, conquistato con la nuova maglia della Colmic, è solo l’inizio.
Due lupi di mare che non mollano mai e che preparano le gare, anche se fosse quella del formaggio, come una finale di un mondiale.
Pensate che per partecipare al campionato italiano a coppie di light drifting hanno preparato 60 chili di pastura e ben 650 filetti di alici legate con il filo elastico.
Addirittura Plazzi per provare il campo gara è uscito praticamente tutti i giorni con la sua barca, ovviamente dopo avere terminato il lavoro notturno di fornaio, scandagliando tutto il miglio quadrato di mare che aveva a disposizione.
Ma veniamo alla gara della durata di sei ore: il campionato ha visto la partecipazione di 16 equipaggi provenienti da tutta Italia e ogni coppia aveva a disposizione una imbarcazione.
Il mare campo di gara è stato l’Adriatico davanti al Circolo Nautico di Marina Romea a 6 miglia dalla costa (ogni miglio, per i non addetti ai lavori che ci leggono, equivale a 1850 metri quindi hanno pescato a circa 11 km dalla riva).
Ogni coppia poteva pescare con due canne ma armate con un solo amo per canna e la pescata vincente sul mare di casa è stata fatta ad una profondità di 17 metri dove sono stati catturati sgombri e lanzardi, un’altro pesce della famiglia degli sgombri ma più grosso.
L’esito della gara veniva decretato dal maggior peso realizzato dagli equipaggi e a parità di peso avrebbe prevalso il numero di catture .
Tra Plazzi e Salvatori è stata intavolata una sfida nella sfida, con in palio un aperitivo al rientro dalla gara che ha vinto “l’indemoniato” Mauro Salvatori che vince per differenza numero di pesci: 137 a 136.
Insomma i due campioni dell’Oltrarno hanno catturato 273 sgombri attirati sulla linea di pesca da una pastura composta da sarde macinate e tritate più o meno fini per pescare a mezz’acqua e in superficie.
I due neo campioni del Ligt drifting con questo successo strappano lo scudetto dalla maglia dei campioni uscenti Polignano e Vincenzi dello Sporting Bibione ma comunque sempre competitivi chiudendo questa edizione in terza posizione finale.
“devo dire di essermi molto divertito pescando in acque di casa – spiega Mauro Salvatori – e per questo ringrazio il mio compagno di società per l’impegno che ha profuso per preparare questa gara”
” ho trovato un compagno di pesca davvero forte – afferma Alessandro Plazzi – e con questo titolo vinto abbiamo portato in casa Colmic il primo successo.



DOMENICO PICCININI
Non si ha notizia di quanti altri atleti, certamente pochi, siano rimasti ininterrottamente ai vertici nazionali e internazionali della loro disciplina sportiva per 43 anni. Ci è appena arrivato, con l’intenzione di arrivare almeno al mezzo secolo, Domenico Piccinini, ravennate, carabiniere forestale in servizio, il quale ha vinto il campionato mondiale master (over 35 anni) di lotta greco-romana, nella categoria kg 70, classe D (50/55 anni), svoltisi tra l’8 e il 13 ottobre a Tbilisi in Georgia. Nell’aprile di questo stesso anno, aveva sbancato il mitico South Point Arena di Las Vegas, nel Nevada, vincendo il torneo internazionale di lotta greco-romana, categoria e classe medesime, degli USOPEN 2019, aperti agli over 25. Confermando il titolo iridato conquistato a Perm' in Russia nel 2018 e a Plovdiv in Bulgaria nel 2017, Piccinini raggiunge ora, nell’esperienza dei campionati mondiali master, cinque medaglie d’oro (le prime due era state a Belgrado nel 2014 e ad Atene nel 2015), essendo sempre salito sul podio nelle restanti edizioni.
La sua incredibile longevità, in uno sport che richiede peraltro allenamenti continui e intensi, data dal 1977, quando vinse, a 13 anni, i Giochi della Gioventù. Maglia azzurra d’Italia dal 1980, indossata più volte in campo internazionale con buoni risultati, medaglia d’oro per cinque anni consecutivi nei campionati italiani assoluti e sei volte nella Coppa Italia, Piccinini si è formato ed è cresciuto nel sodalizio della Portuali di Ravenna, militando poi, dal 1992 al 1997, in piena attività agonistica, nelle file del Centro Sportivo del Corpo Forestale dello Stato, a Roma. È tornato, con l’esperienza master, nella Portuali, la cui dirigenza gli offre l’ambiente ideale per continuare ad allenarsi, giovandosi in particolare della collaborazione fraterna profusa da Stefano Pagliarini e da Brando Savini nella fase fondamentale della preparazione alle varie competizioni, nelle quali si avvale poi, come accompagnatrice tecnica, della moglie Monica Berretti. A tutti loro Domenico Piccinini dedica questo nuova affermazione.
Il successo di quest’anno, conseguito battendo ai punti i pur forti Sarov, bulgaro, nei quarti di finale, Dahl, svedese, in semifinale, e Paul, francese, in finale, è arrivato quest’anno, a differenza di altri, senza particolari ostacoli, fors’anche perché il suo avversario tradizionalmente più ostico, lo statunitense Steve Horton, era stato battuto nei quarti da Dahl.
Dedicatosi negli ultimi anni anche alla lotta libera, Piccinini ha concorso in Georgia anche in questa branca, uscendo però subito dalla competizione per aver perso ai punti con Zafar Guliev, azero, tra i più forti al mondo da sempre. Intende però proseguire, sempre con la Portuali, anche nella preparazione in tale stile, per avvicinarsi agli atleti più accreditati ed essere competitivo ai mondiali di Atene 2020.




CARLOS SHARTOS
Carlos Shartos nasce come atleta di lotta nel 1966 quando inizia la carriera sportiva nelle fila del CSRC PORTUALI RAVENNA, sotto la guida del maestro fondatore BEZZI CARLO prima e successivamente del maestro BENEDETTI FRANCO.
Da qui dopo una serie innumerevoli di vittorie, conquista tanti titoli di Campione Italiano di lotta greco-romana e stile libero, nelle varie classi di età, portando insieme ai compagni di squadra il CSRC PORTUALI ai vertici nella classifica italiana a squadre dei club di lotta.
Carlo conquista diversi tornei internazionali fino a meritarsi il posto nella squadra della nazionale italiana di lotta, militandovi con grande successo fino a partecipare alla finale di coppa Europa a Belgrado, dove pareggiò col campione del mondo in carica jugoslavo, per poi vincere in seguito il prestigioso trofeo internazionale città di Roma, imponendosi tra gli altri sul vicecampione europeo svedese in carica e sul tedesco medagliato olimpionico.
Per tutto ciò la Federazione Italiana di Lotta insignì Carlo del titolo di Atleta Probabile Olimpico e lo inserì nel progetto di preparazione per i giochi olimpici del 1976.
Da qui la sua carriera prese una svolta perché, decidendo di sposarsi e di formare una famiglia, scelse un lavoro sicuro presso la Compagnia Portuale per poterla sostenere rinunciando alla brillante carriera agonistica ma non sicuramente alla lotta.
Infatti grazie al sostegno della Compagnia Portuale sensibile ai valori sportivi, Carlo si ritrovò al fianco del maestro fondatore Bezzi e, assieme ad altri compagni di squadra allenatori, costituirono un team di lotta sempre al vertice delle classifiche italiane.
Carlo riuscì a trasmettere ai giovani lottatori la sua grinta e la sua capacità sportiva, tanto da ottenere grandi risultati italiani ed internazionali dai suoi atleti, dimostrandosi inoltre un grande educatore e soprattutto un grande maestro.
Nel 1997 Carlo subentrò definitivamente come dirigente sportivo della sezione Lotta dei Portuali e grazie allo staff che ha continuamente mantenuto e creato attorno a sé, è riuscito a vincere tanti titoli italiani ed internazionali, portando inoltre molti atleti ravennati a militare nelle squadre nazionali e vincere altrettante medaglie mondiali.
Nel 2004 la Federazione Italiana di Lotta conferisce a Carlo il riconoscimento per il club di lotta al primo posto nella classifica nazionale del quadriennio olimpico 2000-2004 e soprattutto il CONI assegna pochi anni fa l’onorificenza di CAVALIERE dello SPORT per il lustro che Carlo ha saputo dare allo SPORT italiano a tutti i livelli.
Il risultato più bello è sicuramente vedere ancora, dopo più di 50 anni, la PALESTRA piena di atleti promettenti, sempre guidati da CARLO con quei valori inestimabili di sportività e soprattutto di umanità e socialità.




Fonte: Addetto stampa Sezione UNVS di Ravenna www.unvsromagna.it