Alla Città dei Ragazzi…don Mario non l’avrebbe mai permesso…

14-06-2020 13:12 -




















Si è parlato tanto di questo oscuro momento, e quanto se ne parlerà ancora per cercare a tutti i costi il colpevole.

La nostra miglior arte.

L’infame ha ucciso, messo paura, tolto certezze e sicurezza, relegato, impoverito, distanziato.

Ma come in ogni guerra, ognuno ha sempre coltivato la speranza che tutto finisse al più presto e il giorno si sostituisse alla notte attraverso una fioritura dell’animo rivolto al bene e alla pace.

La voglia di rivedersi e dimenticare anche le controversie, rimettere qualche debito nel nome di una carità tanto acclamata, stringere ed approfondire amicizie nate anche un po’ per solitudine attraverso un messaggio e desiderare di nuovo lo Sport come gioco e leale competizione.

E INVECE NO.

Nella compagnia ci sono sempre quei due o tre che devono radere al suolo ogni speranza, ricordare che esiste una lavagna dove è notato chi è stato buono e chi secondo noi ha mancato.

Confondere la mano tesa di un simbolo con la mano che ti spinge giù per toglierti dalla scena.
Per restare gli unici protagonisti di una commedia scritta solo per la loro vanità ed arroganza.

A queste persone cattive e povere dentro, dico che l’arricchirsi di luce alle spalle degli altri, rubando loro onore e stima, promuovendo crociate a difesa di chissà quale onta, l’abbiamo purtroppo già vissuto nel dolore e nella vergogna di ogni vendetta.

La vita che abbiamo salvato anche pregando, e lo Sport, quello dei ragazzi nei campetti che sognano di diventare campioni, non ci stanno, rimpiangendo i propri ideali e rammaricandosi di come questo mondo così veloce e smemorato anche questa volta passerà sopra a ogni cosa …. lasciandoci solo più poveri di come eravamo.


FRANCO BULGARELLI

Delegato UNVS Emilia



Fonte: UNVS Modena -Delegato Regionale www.unvsemilia.it