CYBERBULLISMO: sicuro di sapere cos’é?

19-10-2020 11:45 -
















Nella giornata contro il Bullismo e il Cyberbullismo vogliamo proporvi il video che il nostro presidente Michele Corti ha realizzato al fianco del Prof. Claudio Bagnasco su indicazione dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria.
Gli interventi di Roberto Surlinelli (Polizia Postale), Elena Bassoli (Avvocato) e Giacomo Daneri (Dirigente Scolastico) portano elementi e informazioni che ogni famiglia dovrebbe conoscere!

In pochi mesi ha già raggiunto oltre 6.000 famiglie.
Con il vostro aiuto speriamo la diffusione possa ulteriormente aumentare perché solo con l'informazione e l'educazione al rispetto potremo sconfiggere questa “piaga”.
Le "vittime" sono soprattutto i giovani tra i 12 e i 16 anni.

Imbattersi in episodi di cyberbullismo è sempre più diffuso, tanto da poter parlare di una vera e propria emergenza mondiale.


LINK AL VIDEO


I dati provenienti dall'Eures raccontano di un fenomeno in crescita. Su un campione di 1.022 studenti delle scuole secondarie superiori di Roma: il 66,9% dei giovani è stato almeno una volta vittima di bullismo; l'81,3% è stato spettatore; la scuola il principale luogo dove si sviluppano episodi di violenza.

Secondo quanto diffuso dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps), in occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni ha subito episodi di bullismo, e tra chi utilizza quotidianamente il cellulare (85,8%), ben il 22,2% riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo.

Questi dati “aiutano noi specialisti e le famiglie – commenta Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps – ad avere una fotografia chiara e netta di una tragica realtà che, purtroppo, è ancora in espansione e necessita di una lotta congiunta di tutti gli attori coinvolti, istituzioni, famiglie e specialisti sanitari”.

Il 72,6% dei ragazzi ritiene necessario avere delle regole, anche se solo nel 55% delle famiglie danno delle vere e proprie indicazioni: l'80% dei ragazzi riferisce infatti che l'unica limitazione ricevuta è legata al tempo di utilizzo, oltre a quella di non visitare siti porno e di mantenere chiuso il proprio profilo social.

Indipendentemente dalle differenze percentuali dei due studi, appare comunque un fenomeno in crescita che necessità di essere arginato. La scuola è sicuramente il luogo dove iniziare questo lavoro di prevenzione ma solo con la partecipazione attiva delle famiglie. Serve un vero e proprio patto educativo.

Il primo passo è sapere cosa è il Cyberbullismo, quali sono le conseguenze per chi è reo e per le rispettive famiglie.
Sapere come affrontare il tema nella Scuola (dove è istituito un referente per il cyberbullismo) e con le autorità preposte ad affrontare le situazioni con l'obiettivo non solo di “ammonire” ma anche di rieducare.

Per questo primo passo è fondamentale diffondere l'informazione.

Aiutateci a veicolare sui vostri profili social il Video “Cyberbullismo: sicuro di sapere cos'è?”.



LIGURIASPORT.COM


Fonte: UNVS Genova - Genova www.unvsliguria.it