VETERANI IN CONCRETO

09-11-2020 17:28 -

Visto il perdurare della scadente situazione in cui versa l’Etica sportiva, è giunto il momento di abbandonare ogni riserva e iniziare a muoversi concretamente, con l’ambiziosissima idea di invertire una certa tendenza sul piano morale.
Come possono i Veterani, sia singolarmente e sia in gruppo, dare un contributo fattivo a questo cambiamento ambizioso ed epocale?

Il “primum movens” consiste nel seguire gli atleti ed i rispettivi allenatori per constatare il tipo di lavoro psicologico svolto. Non intendo sostenere che si debba svolgere un’azione di controllo o educativa. Il nostro scopo deve essere, almeno inizialmente, quello di valutare lo stato dell’arte di tutti gli addetti ai lavori. Almeno sotto il profilo Etico e dell’equilibrio psichico.
Controllo e azione educativa, sono però termini che non piacciono. Meglio “agire” per convincere della bontà di certi comportamenti. Questo approccio è meno invasivo e foriero di migliori risultati.

Una volta raccolta una serie di dati circa quello che succede soprattutto nel mondo dei più piccoli, dovrebbe iniziare la seconda fase, ovvero, la fase propositiva.

Una serie di conferenze, condotte da un comitato etico e con la partecipazione dei campioni più rappresentativi del nostro Sport, deve mettere in risalto l’importanza e l’urgenza del cambiamento morale. Ciascuno dei Veterani dovrà fornire il proprio fondamentale contributo, in qualità di esperto di tali problemi. Il lavoro va svolto dapprima coinvolgendo gli studenti, le scuole e gli insostituibili insegnanti. I ragazzi saranno “ammaliati” dai loro campioni, partecipando attivamente, si spera, a quella che deve essere una vera e propria festa dello Sport.

In seconda battuta, si dovrà eseguire lo stesso identico profilo comportamentale, invitando a queste conferenze i genitori e tutti coloro che sono interessati alla crescita dei ragazzi. Ancora una volta, La presenza di alcuni campioni dello Sport, renderebbe più appetibile il significato di ogni incontro. Anche in tal caso, si effettuerebbe un’opera divulgativa anziché educativa, a cui parteciperebbero gli esperti del caso. Si dovrà ricordare a tutti che lo Sport serve in prima battuta per creare gli uomini del futuro. Solo in seconda battuta i ragazzini di oggi diventeranno ottimi sportivi, al di là di ogni possibile risultato che possano conseguire.

L’atleta che cresce senza tener in giusta considerazione il fattore umano è assai improbabile che possa divenire un ottimo Atleta. Per crescere in maniera notevole, occorre stabilire delle buone relazioni con ogni tipo di persona che si incontra nella vita sportiva e non sportiva. Le persone sono la più grande risorsa che abbiamo a disposizione. Bisogna saper creare i giusti rapporti umani per camminare sulla via del successo personale e agonistico.

Il nostro obiettivo non dovrebbe essere quello di forgiare atleti, ma quello di creare buoni uomini e poi, possibilmente, ma non necessariamente, aiutarli a crescere dal punto di vista sportivo. Questo secondo obiettivo è meno importante del precedente.

Considerare il secondo obiettivo come prioritario, significa rischiare di perdere per strada tutti coloro che, non portatissimi per lo sport, verrebbero messi ai margini di un mondo assai competitivo. C’è posto anche per loro. Non abbiamo solo bisogno di buoni atleti, ma di ottimi insegnanti, di validissimi allenatori e di illuminati dirigenti.


Dottor Nicola Pecere
Allenatore mentale
associato Sezione UNVS Bassa Romagna



Fonte: Il Delegato UNVS Romagna www.unvsromagna.it