Lutto nel mondo dello Sport per la scomparsa di Carlo Bezzi, 81enne maestro di Lotta, fondatore e allenatore del C.S.R.C. Portuali Ravenna, collaboratore tecnico Federale e referente responsabile del Centro di alta specializzazione regionale negli anni Ottanta.

30-11-2020 17:39 -

Ricordo oggi, con rispetto e rimpianto, che il 12 novembre scorso è venuto a mancare il Maestro di Lotta Carlo Bezzi, fondatore, nei primi anni sessanta, della sezione lotta dell’allora nascente C.S.R.C. Portuali Ravenna.

Bezzi, era molto conosciuto e stimato, sia come figura sportiva che umana nell’ambito di questa disciplina per cui ha speso moltissimo tempo ed infinite energie affrontando onerosi sacrifici personali. Raccontano gli Amici della Portuali Ravenna che “quando Bezzi fu assunto presso la Compagnia Portuale, con un piccolo gruppo di compagni di lavoro e di palestra, iniziò con alcuni materassini di fortuna tenuti da un telo di iuta recuperato in ambito lavorativo e pochi attrezzi di fortuna” e “seppe cogliere l’opportunità offerta dalla Direzione di costruire una struttura con locali riservati alla ricreazione dei propri soci lavoratori e di una palestra nella quale organizzare attività ricreative e sportive anche per i loro figli”. “Da allora operò sempre con ferma volontà e determinazione per portare quanti più giovani a frequentare la nuova palestra del G.S. Portuali. Riuscì nel suo intento di dare vita ad un gruppo nutrito e molto valido di atleti e collaboratori mettendo le proprie competenze al servizio del gruppo. Arrivarono i primi risultati sportivi a livello regionale, nazionale e internazionale; molti sono stati poi gli atleti entrati a far parte dei Gruppi Sportivi Militari e della cerchia degli Atleti Azzurri, conseguendo risultati di valore anche in ambito internazionale”. “Una delle sue peculiare capacità era quella di aggiornarsi costantemente con partecipazione a corsi nazionali ed internazionali carpendo tutte le possibilità di potere adeguare le nuove tecniche e le moderne conoscenze scientifiche alla programmazione e alla preparazione fisica in funzione delle caratteristiche individuali dei giovani e degli Atleti evoluti”.
Ma la sua migliore intuizione, quella che è rimasta viva nei cuori dei suoi atleti e dei relativi genitori, fu l’attenzione e la cura con cui ha organizzato l’attività giovanile fondando Centri di Avviamento allo Sport, riconosciuti ufficialmente dal C.O.N.I., e dei Centri di Alta Specializzazione Regionale che negli anni settantaottanta gli furono assegnati dalla Federazione Nazionale. Creò, organizzò e diresse vari centri di avviamento dislocati a livello periferico e, precursore della collaborazione M.I.U.R. ed Enti Sportivi, riuscì ad entrare in stretta e fattiva collaborazione con il mondo della Scuola Primaria e Secondaria, presentando progetti di formazione motoria e sportiva che hanno fatto crescere anche in ambito scolastico una stima e una forma di grande rispetto verso una disciplina che ha sempre avuto difficoltà ad essere accettata dal personale docente”.
Ciò che rimane indelebile nel cuore di chi è stato suo allievo, collaboratore e interlocutore, sono l’onestà intellettuale, la forte personalità, la capacità di aggregazione e un’innata capacità e sensibilità a capire, a sorreggere, ad entrare in empatia con i giovani delle varie fasce d’età che l’hanno avuto come “Maestro”.
I suoi ex-allievi potranno non essere più Atleti o Campioni, ma sono certamente Persone che nel vivere quotidiano o nel ruolo di genitori e membri della comunità saranno latori dei sani e sempre attuali valori morali, dei sani principi di vita e, ricordandolo con gratitudine, riconoscenza e affetto”.
Un uomo che ha sempre dato il massimo per i suoi ragazzi. “Un maestro di vita, aveva un cuore grandissimo -lo ricorda il maestro Carlos Shartos, Veterano della Sezione UNVS di Ravenna- che è stato un secondo padre per me e mi ha insegnato ad affrontare la vita con umiltà e molta socialità"… "Un uomo dalle grandi capacità, dalla grande umanità, una Persona che ti sapeva leggere dentro e che ha saputo costruire per la Lotta Olimpica Italiana qualcosa di veramente indimenticabile”… “Anche se già da tempo era fuori dall'ambiente sportivo lascia un vuoto immenso".
“Grazie per tutto quello che ci hai insegnato sulla materassina ma soprattutto fuori -lo ricorda l'allievo Domenico Piccinini, Veterano della Sezione UNVS di Ravenna- se siamo diventati le Persone che siamo, tanto lo dobbiamo a te, ci hai insegnato che l'incontro finisce solo quando l'arbitro fischia, ci hai insegnato a stringere i denti nei momenti difficili, a non cedere alla tentazione durante il calo di peso per fare la categoria inferiore, a rialzarci dopo una sconfitta. Sei stato una gran persona, riposa in pace".

Non abbiamo avuto percorsi comuni sia nello Sport sia nella Vita. Ora penso che sarebbe stato "bello" esserci conosciuti... ora penso che è come se lo fosse stato grazie alle parole dei tanti Amici che Ti ricordano... che soprattutto Ti ricordano per quello che hai "dato". E allora anche io Ti ricorderò proseguendo sulla strada che hai percorso e che hai insegnato a percorrere. E mi sarebbe piaciuto dirtelo di persona... lo dico ora ai tanti Atleti e Cittadini che hai aiutato a crescere.

E mi permetto il Tu sportivo... ciao Carlo.


Giovanni Salbaroli
delegato UNVS Romagna



Fonte: Il Delegato UNVS Romagna www.unvsromagna.it