Padre e figlio premiati dai Veterani dello Sport di Trento

13-12-2021 16:34 -



Dopo il forzato stop di un anno fa dovuto alla pandemia del Coronavirus, la sezione di Trento dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport, guidata dal presidente Enrico Negriolli, ha rinnovato, in occasione dell'incontro conviviale di fine anno ospitato alle Cantine Ferrari, l'appuntamento con la tradizione legata alla consegna del “Premio Atleta dell'Anno ” e del “Premio alla Carriera”– Giulio Fozzer.

I due riconoscimenti sono stati assegnati a due atleti dello sport ghiaccio. Entrambi pinetani, entrambi appartenenti alla stessa famiglia per una tradizione che, è proprio il caso di scriverlo, si rinnova di padre in figlio.

Il premio “Atleta dell'Anno” è stato assegnato, a Pietro Sighel, giovane campione dello short track azzurro, più volte a medaglia nelle rassegne internazionali a cui ha partecipato. Il riconoscimento è stato consegnato dal presidente Enrico Negriolli assieme a Claudio e Fabio Fozzer, figli di Giulio Fozzer al quale sono dedicati il Premio e la sezione di Trento dei Veterani dello Sport.

Ventidue anni di età, Pietro Sighel (presente anche sua sorella Arianna, giovane campionessa dello short track) ha cominciato a ottenere risultati prestigiosi da junior. In questa categoria aveva collezionato due bronzi mondiali sulle distanze dei 500 e dei 1500 metri. Sempre in maglia azzurra, agli Europei di quest'anno disputati a Danzica, ha conquistato tre volte l'argento: nei 500 metri, in staffetta sulla distanza dei 5000 metri e nella classifica generale. E' salito sul podio dei Campionati del Mondo di Dordrecht dove ha colto tre medaglie di bronzo: nei 500, nei 1000 e in staffetta. La nuova stagione è iniziata al meglio per il giovane campione azzurro grazie al terzo posto sulla distanza dei mille metri nella prova di Coppa del Mondo disputata sull'anello ghiacciato di Dordrecht in Olanda. Un ottimo avvio anche in prospettiva olimpica.

Il “Premio alla Carriera” è stato attribuito, invece, a Roberto Sighel, splendida certezza per oltre tre lustri del pattinaggio su ghiaccio italiano: dalla seconda metà degli anni Ottanta all'inizio del nuovo millennio.

Il risultato più prestigioso lo ha centrato nel 1992 quando a Calgary, primo italiano nella storia del pattinaggio velocità, aveva conquistato il titolo di campione del mondo e aveva stabilito il primato mondiale nel punteggio. Tra i suoi record anche quello di essere stato, nel 1986 a diciannove anni di età, il più giovane campione italiano assoluto di questo sport. Il primo di una ricchissima serie di titoli tricolore (complessivamente sono diciannove) inanellati nella sua storia sportiva.

Cinque le sue partecipazioni olimpiche: da Calgary 1988 a Salt Lake City 2002, passando per Albertville 1992, Lillehammer 1994 e Nagano 1998. Sempre a Calgary, sul finire degli anni Novanta, aveva fissato il nuovo primato dell'ora coprendo nell'arco dei sessanta minuti, la distanza di oltre 41 chilometri. Nelle rassegne iridate, inoltre, ha collezionato un argento e due bronzi: uno di questi nel 1995 sul ghiaccio di casa, nel mondiale organizzato e ospitato all'Ice Rink di Miola di Pinè.

Nel corso della serata (presenti i vicepresidenti Luisa Azzetti Bernardi e Vittorio Andreaus e l'intero consiglio direttivo dei Veterani dello Sport di Trento), sono intervenuti Luciano Vanz, delegato del Trentino Alto Adige dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport, e Giorgio Torgler già presidente del Comitato Trentino del CONI ed ex azzurro del pattinaggio velocità su ghiaccio. In buona sostanza il primo campione che, il Trentino sportivo, ha avuto in questa disciplina.

E' stato accennato anche a quanto organizzato nel 2021 (purtroppo condizionato dall'emergenza sanitaria legata al Coronavirus), alle iniziative programmate per il nuovo anno e al ricordo di tre amici che non ci sono più: Narciso Franzoi, Roberto Moggio e Renato Bettuzzi.



Fonte: Diego Nart