Il Giro d’Italia si tinge di rosa nel nome di Alfonsina Strada. L’emancipazione delle donne nello sport.

20-01-2022 20:01 -

A Palazzo D'Accursio, sede municipale del Comune di Bologna, la Federazione Italiana Educatori Fisici e Sportivi ha organizzato un convegno di grande rilievo istituzionale.

L'evento è stato realizzato per celebrare il 150° anniversario dalla fondazione della S.E.F. Virtus Bologna, la società sportiva più antica d'Italia, tuttora in attività dal 1871, unica società nel Paese a ricevere dal CONI il titolo di “Legend”.

Il tema centrale del convegno è stato dedicato al rapporto tra donne e sport.

La Sezione UNVS di Bologna è stata invitata a relazionare una ricerca storica effettuata dal suo presidente, Davide Gubellini, sui primi titoli italiani del Campionato di Calcio femminile, risalenti alla seconda metà degli anni Sessanta.

Come non prenderne spunto per dare un rinnovato impulso al nostro Giro d'Italia. Abbiamo abbandonato la bicicletta e siamo montati idelamente su un tandem assieme alle donne …doverosamente alla guida. E via…pedalando insieme la gioia di vivere lo sport.

Nel contesto del tema grande rilievo è stato dato alla figura di Alfonsina Strada.

Alfonsina Strada fu la prima donna italiana a partecipare al Giro d'Italia.

Nata nel 1891 a Castelfranco Emilia, allora in provincia di Bologna, cominciò da bambina a correre con la bicicletta regalata dal babbo. Trasferitasi a Castenaso, a 14 anni inizia a gareggiare, unica tra i concorrenti maschi, contro il parere dei genitori. A soli 20 anni stabilisce il record del mondo di velocità femminile. Gareggia in Francia e partecipa al Giro di Lombardia nel 1917.

Infine, nel 1924, ottiene di partecipare la Giro d'Italia, tra molte polemiche e anche ritiri per protesta di alcuni concorrenti maschi. In realtà ad ogni sede di tappa era accolta da tanti appassionati desiderosi di applaudire la sua forza e il suo coraggio, di prima “donna sola” in mezzo ai maschi.

Franco Bulgarelli