Rebecca Bertolini, diciassette anni di grinta e determinazione

03-08-2022 20:15 -

Intervista a Rebecca Bertolini, giovane promettente atleta di triathlon.


Tra i giovanissimi atleti che stanno emergendo in Trentino c'è sicuramente Rebecca Bertolini, diciassette anni di grinta e determinazione, sia nello sport che nello studio. E questo le fa molto onore.

Cara Rebecca, intanto vivissimi complimenti. Ma incominciamo a conoscerti meglio. Raccontaci il tuo percorso scolastico, che mi dicono anch'esso ricco di soddisfazioni.

Ho frequentato la scuola primaria e secondaria di primo grado all'Arcivescovile di Rovereto, un ambiente piccolo ma molto accogliente. Dopo gli esami di terza media, uscita con l'ottimo, mi sono iscritta al Liceo Scientifico “Antonio Rosmini” di Rovereto, indirizzo sportivo. Qui è iniziato il mio percorso di studio molto impegnativo, in un ambiente, quello liceale, molto più grande, al quale non ero abituata. Un ambiente che però è cambiato molto velocemente, appena sei mesi dopo, con l'arrivo del Covid19, che ci ha costretto a svolgere le lezioni in DAD. Nonostante questo periodo difficile, per tutto il mondo, sono sempre riuscita a dare il meglio nello studio, ad avere ottimi voti e a restare concentrata durante questi lunghi mesi durissimi.

Ora sto per iniziare la quarta superiore, che in parte svolgerò in Sud Africa a Cape Town, sono infatti prossima alla partenza. Farò un anno all'estero, e devo dire che è molto dura riuscire a conciliare scuola e sport, tenendo l'asticella alta in tutti e due gli ambiti, ma non è impossibile; basta solo sapersi organizzare e saper sacrificare tante uscite con gli amici.

Passiamo allo sport. Il tuo curriculum è già assai ricco. Ce lo illustri?
Pratico il triathlon ormai da diversi anni. L'anno scorso ho avuto la possibilità di fare parecchie esperienze con la federazione italiana FITRI. Sono stata convocata a un raduno nazionale post campionati italiani ai quali era arrivata 14a, nel quale ho potuto conoscere diversi atleti molto forti, che sono oggi degli amici e tutti i tecnici nazionali che ci hanno dato veramente tanti consigli per migliorare.
Successivamente ho avuto la possibilità di partecipare agli europei di cross duathlon, dove però ho potuto svolgere solamente la frazione di corsa, perché il giorno precedente alla gara, nella ricognizione del percorso, sono caduta in bici. Peccato per un'opportunità mancata anche se ho potuto imparare veramente tante cose nuove dagli atleti Elite presenti con noi in albergo e che hanno conseguito degli ottimi risultati. L'anno scorso stavo anche per centrare una Top Ten agli italiani di duathlon, ma a causa di un improvviso attacco di ansia non ho concluso la prestazione a un chilometro dall'arrivo. Quest'anno ho avuto la possibilità, nonostante un periodo difficile, di partecipare al raduno nazionale a Porto Sant'Elpidio e di gareggiare ai Campionati italiani e pure a delle gare di Coppa Italia.

Il triathlon è un tris di discipline molto impegnative e faticose. Come le affronti da donna giovanissima?
Il triathlon è una disciplina molto dura, ma anche molto divertente. Da giovane donna io ho ancora molto da imparare, ogni gara, ogni esperienza è un'occasione per migliorarsi. Nell'ultimo anno e mezzo, purtroppo, ho sofferto di problemi di ansia e paura nell'affrontare le competizioni, forse perché mi pongo aspettative molto alte e questa cosa un po' mi condiziona. Mi sto impegnando veramente tanto per riuscire ad uscire da questo loop con l'aiuto dei miei allenatori e della mia famiglia. Ora come ora sono un po' più consapevole delle mie capacità, anche se qualche scivolone ogni tanto l'ho ancora. Ho così perso alcune opportunità, ma di sicuro nulla mi toglierà la passione e la voglia di continuare a fare sport.

Bicicletta, nuoto e corsa richiedono un allenamento costante. Come Ti alleni?
Il triathlon non è sicuramente uno sport semplice, anzi è molto dispendioso a livello di tempo, dato che bisogna allenare tre discipline. In inverno la qualità degli allenamenti diminuisce a causa della scuola e del clima; la bici si accantona per un po' e si inizia la preparazione invernale che si basa su corsa e nuoto. Solitamente mi concentro più nella corsa, dato che pratico anche atletica con l'U.S. Quercia di Rovereto, con allenamenti costanti di 5 volte a settimana. Il nuoto lo alleno meno dato che non pratico gare di nuoto, ma gare di cross country con l'atletica. Nonostante ciò cerco di nuotare due volte a settimana, perché richiede molto più tempo e con la scuola è molto dura.
Con l'inizio di stagione, che si ha verso marzo, riprendo ad allenarmi con la bici facendo uscite domenicali.
Con l'arrivo dell'estate si inizia a praticare seriamente il triathlon, cercando di allenarsi due volte al giorno, alternando le varie discipline. L'estate è anche il tempo dei raduni, grazie ai quali riusciamo ad allenarci al massimo in tutte e tre le discipline, ogni giorno.
Ora mi alzo la mattina presto intorno alle sei per poi andare a correre perché con questo caldo è molto difficile allenarsi durante il giorno. Con mio padre cerchiamo di scappare andando a fare allenamento o in montagna, a San Valentino di Brentonico, oppure, con la settimana prossima, andremo sullo Stelvio e a Livigno per allenarci al fresco e in altura.

Il Tuo papà, Alessandro Bertolini, è stato un grande campione del ciclismo italiano. Quanti consigli ti ha dato e continua a darti?

Non potrei stare qui ad elencarli tutti. Lui è davvero un punto di riferimento per me, e mi sta aiutando anche nel momento difficile che sto passando, concentrandosi al massimo su di me. Non lo ringrazierò mai abbastanza per le opportunità sportive che mi dà, per portarmi in giro per l'Italia a fare gare e raduni e per tutti i consigli che mi dà. Adoro andare a trovarlo quando a maggio lavora per il Giro d'Italia.

Anche mamma Debora è una tua super tifosa. Lei come ti aiuta e quanto ti sprona ogni giorno?
Diciamo che mia madre mi ha seguito molto di più nella parte dello studio, a cui tiene molto, e un po' meno allo sport. Quando ero più piccola ha cercato di farmi diventare una ballerina, ma con scarsissimi risultati. Nonostante questo non mi nega mai però nessuna delle possibilità che ho.

Quali sono i tuoi programmi di quest'anno?
La prima parte di stagione ormai si è conclusa. Ora i miei programmi sono partire e andare quattro mesi in Sudafrica, dove continuerò a correre con una squadra di atletica e porterò con me anche la mia bicicletta da corsa rosa. Lì mi allenerò e imparerò l'inglese, frequentando una scuola internazionale. Il mio obiettivo è tornare, oltre che con un ottimo livello di inglese, con molta più serenità e tranquillità nell'affrontare le situazioni sportive.

Il tuo sogno futuro.
Sinceramente non ho un preciso sogno futuro, cerco di vivere serenamente il presente. Sicuramente dopo il liceo vorrò continuare con l'università, sto pensando alla Facoltà di Medicina. Niente esclude la continuazione del mio sport, e nemmeno una scelta che orienti la mia carriera di studio nello sport, come fisioterapia o altre discipline. Si vedrà giorno dopo giorno.

Cosa significa per te lo sport?
Sono seria quando dico tutto. Le mie giornate si basano su allenamenti e senza questi sarebbero vuote e noiose. Anche gli amici che mi ha regalato lo sport sono quelli più importanti per me, quelli con cui condivido passioni, discorsi, esperienze, con loro mi diverto un mondo, anche se sono sparsi per tutta Italia.

Infine, Ti chiedo un messaggio di fiducia da lanciare ai Tuoi giovani coetanei.
È un messaggio per me è per loro: credere sempre in se stessi, cadere e rialzarsi, svegliarsi al mattino contenti e sorridere sempre agli altri e, quindi, alla vita!

Grazie di cuore, carissima Rebecca. Vivissimi complimenti per tutto quello che fai. Il mio e nostro più sincero “in bocca al lupo” per il tuo futuro.

Paolo Farinati


Fonte: UNVS Rovereto