Paolo Donà se ne è andato. Il giornalismo ed i Veterani lo piangono.

29-08-2022 16:41 -

La Sezione di Padova perde un amico

La Sezione di Padova ha perduto il 1° agosto scorso uno dei suoi punti di riferimento più illustri, il socio giornalista ed addetto stampa Paolo Donà. Il suo ricordo negli scritti di Vincenzo Cappello:

“Esiste un’età per il pensionamento nel lavoro, ma non nella vita. Molto dipende dall’energia e dalla passione che tiriamo fuori per realizzare i nostri sogni”. E’ con questa convinzione che Paolo Donà, in pensione dal 2013, interpretava la sua vita.

Nato a Padova il 12 giugno 1948, per le sue attività sportive (calcio, atletica, alpinismo, tennis e ciclismo) è stato socio onorario e addetto stampa dei Veterani dello Sport di Padova.

Laureato all’Università di Padova in lingue con il massimo dei voti è diventato giornalista sportivo del Gazzettino, per le sue ottime doti di comunicazione, dialettica e spiccato senso di osservazione. La sua forte passione sportiva e la grande attitudine alla scrittura lo portano ad occuparsi delle pagine sportive e, in particolare, della squadra biancoscudata.

Grande appassionato di viaggi (90 nazioni visitate), nel 2007 ottiene il patentino di guida turistica autorizzata per Padova e Provincia e nel 2008 come accompagnatore in tutto il mondo. Memomabili le sue visite guidate per i soci UNVS.

Nel 1987 con il suo amico Fantino Cocco ha scritto il libro “77 volte Padova”.

Scrive nel 1991 l’enciclopedia in due volumi “Quarto Stadio” giudicata la più completa al mondo. Nel 2000 riceve il Sigillo città di Padova per quest’opera.

Nel 2010 è supervisore del libro “Biancoscudato” per i 100 anni del calcio Padova. Nello stesso anno il CONI Veneto lo premia come “Giornalista Sportivo dell’anno”.

Moltissime le sue riuscite pubblicazioni: nel 2013 “Piacere Padova / Complimenti Padova”.

Nel 2016 presenta “Terzo Posto” libro sullo straordinario campionato biancoscudato del 1957/58.

Per la propria competenza è spesso invitato nelle scuole (dalle elementari alle superiori, all’università) per parlare e promuovere la comunicazione e il turismo.

Se ne va una delle penne sportive più brillanti del giornalismo padovano. Da subito mi sono tornati alla mente i tuoi insegnamenti su come scrivere “articoli” sul sito web, che aveva portato la nostra Sezione ad essere una delle prime in Italia ad adottarlo. Ero da poco iscritto all’UNVS, mi sedevo proprio di fronte a te al bar Bologna per non perdermi le tue battute, le tue storie, la cultura, la sapienza elargita a piene mani, come quella di una tua frase che mi ha colpito: “Tutti devono fare un lavoro, specialmente quello per il quale non sono pagati”.