Siamo una grande famiglia

13-06-2023 17:13 -

L'amico Delegato Regionale Giocondo Talamonti, in scia all'Assemblea Nazionale di Siracusa dove è intervenuto con un suo mirato intervento, stimola il nostro dialogo interno attraverso questo suo articolato e interessante intervento.


“Siamo una grande famiglia” con queste parole la Presidente Nazionale dell’UNVS, Francesca Bardelli, ha concluso il suo intervento pieno di spunti di riflessione alla recente Assemblea Nazionale UNVS.

Essere una grande famiglia significa dimostrare vicinanza e presenza sul posto alla Romagna e alle popolazioni colpite dall’alluvione magari organizzando le prossime Assemblee nazionali dell’UNVS proprio nelle zone colpite dall’alluvione, così come i direttivi nazionali. È importante fare una donazione diretta come è stato deciso nell’incontro con i Delegati regionali, ma lo è di più se mostriamo alla Romagna che la famiglia dei veterani sportivi c’è ed è al loro fianco.

Viviamo un mondo e un’epoca in cui le guerre si accavallano. Compito della nostra famiglia è pensare solo all’amore e a mettere al primo posto la Pace. In un contesto lacerato da guerre, dobbiamo chiederci come si può arrivare alla pace. Abbiamo bisogno di sentirci tutti appartenenti ad una sola “grande famiglia”, per giungere finalmente alla pace.

Dopo due anni di pandemia, una guerra è la peggiore afflizione che l’umanità possa rivolgere contro sé stessa. La costruzione di una cultura di pace, cioè la costruzione di una comunità che l’invoca nel rispetto dell’altro, deve intervenire anche nelle vicende drammatiche che riguardano ogni aspetto del processo.

In ogni modo, a noi associati spetta il dovere di coinvolgere, attraverso lo sport, i giovani, educarli alla partecipazione, al fare, ad una sana competizione.

L’apertura ai giovani significa offrire loro la partecipazione ai Campionati Nazionali. Ciò consente di aumentare il numero degli iscritti e di preparare i nuovi dirigenti del nostro futuro associanistico. Ci è stato riferito che l’età media degli iscritti è diminuita. L’apertura ai giovani studenti la farà abbassare ulteriormente, consentendo, attraverso una probabile modifica dello Statuto, di finalizzare l’iscrizione al RUNTS (Registro Unico Nazionale Terzo Settore) ormai avviata da tempo.

Interessante il dato degli italiani che praticano lo sport: sono 15,5 milioni (il 27% della popolazione maggiorenne); il 54% dei praticanti ha dai 45 anni in su; se si allarga il campo anche alla fascia dei 35-44 anni si arriva al 72%; solo il 12% tra i 18 e i 24 anni fa sport attivo.

La nostra famiglia deve affrontare lo Sport partendo dalla conoscenza del territorio, borghi compresi, stare in mezzo alla natura, fare esperienze sempre nuove, assumere atteggiamenti e comportamenti utili a percepire l’attività fisica come benessere mentale ed emotivo e suscitare interesse culturale, vale a dire diffondere i valori educativi indispensabili alla crescita della persona umana. In tal senso occorre operare in rete con le altre benemerite riconosciute dal CONI e assicurarsi sempre la presenza delle Istituzioni alle manifestazioni sportive. Quindi occorre puntare sulla qualità delle iniziative di formazione all’interno delle scuole facendo leva sul protocollo d’Intesa UNVS-MIUR inviato ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali per diffondere il contenuto del Protocollo alle istituzioni scolastiche e realizzare numerose forme di collaborazione

Lo svolgimento delle attività presso le scuole deve includere iniziative sportive (agonistiche, tecniche, culturali e ricreative), ma anche incontri e convegni su temi generali e specifici, occasioni per trasferire ai giovani valori e conoscenze.

Tutti i progetti, presentati alle scuole, dovranno rientrare nella logica dell’alternanza scuola-lavoro e coinvolgere gli insegnanti tutor, i collegi dei docenti, i consigli d’istituto e vanno presentati all’inizio dell’anno scolastico per consentire agli organi scolastici di deliberare il progetto da inserire nella programmazione. Il consolidamento dei rapporti con la scuola si deve basare su una convergenza di idee e su buone pratiche. Il metodo di familiarizzazione con tali valori passa attraverso incontri con i docenti, costituisce uno dei modi più efficaci per coinvolgere i ragazzi nella discussione, attirare l’attenzione e, nello stesso tempo, offrire opportunità di consolidare i rapporti della scuola con il territorio.

I dépliant e i manifesti dovranno fornire un’idea del lavoro svolto con le scuole e testimonianza delle opportunità offerte al territorio. Il metodo di lavoro mira a coinvolgere tutti, perché tutti siano protagonisti. Per ogni esperienza, prima dell’incontro con gli studenti (convegno) occorre coinvolgere la classe attraverso i docenti tutor. L’attenzione all’incontro sarà poi massima se l’argomento sarà oggetto di un compito in classe su un tema che i docenti potranno concordare con l’UNVS.

Per poter operare come UNVS, e sostenere le società sportive affiliate, c’è bisogno di risorse finanziarie che si possono ottenere attraverso bandi per progetti locali, oppure rivolgendosi alle Fondazioni delle Banche, cercando pure di attingere a progetti nazionali e perché no sovranazionali. La difficoltà sta nella stesura dei progetti e nella rendicontazione che potrebbe essere superata con corsi di formazione (anche on-line) magari coordinati da UNVS nazionale. Puntando magari alla costruzione di una banca dati a disposizione delle singole Sezioni o lavorando in rete fra più sezioni.

Pare evidente come per comunicare l’attività sezionale è sempre più opportuno che ogni sezione abbia un “addetto stampa” pratico delle nuove tecnologie e abile nella gestione dei nuovi media che fanno parte a tutti gli effetti della quotidianità. Il ruolo dello sport non è quello di procurare futuri talenti alle società sportive, ma trasmettere formazione e cultura sportiva, nell’ambito di una sana formazione.




Giocondo Talamonti