Mei: "Il Montagna sarà il campo migliore d´Italia"

26-09-2015 09:43 -

Parla l´ex campione europeo.

"Quando sarà finito, darà grande impulso al movimento. I Mondiali un disastro, previsto da molti di noi. Schwazer? Donati l´ha recuperato come uomo, se andrà all´Olimpiade sarà competitivo".


"Tutti i miei successi li ho costruiti lì, all´interno del Montagna". Si parla di un oro e un argento europeo, di un altro argento in Coppa del mondo, di un bronzo in Coppa europa, giusto per citarne qualcuno. Stefano Mei non può che vedere un nuovo inizio per l´atletica spezzina nella riapertura del centro sportivo di Viale Fieschi e forse, in prospettiva, anche la nascita di uno dei campi più importanti di tutta Italia.
Il 4 ottobre il primo Open day, una festa per riannodare il filo spezzato tra l´impianto e la città. Ci saranno i ragazzi in tuta rossa della SpecTec Carispezia Duferco, società di cui è presidente, a simboleggiare l´avvenimento. Poi sarà ancora il tempo della burocrazia e dell´attesa. I bandi e poi i cantieri, lavori che muteranno il volto del campo principale, a partire dalla superficie della pista. Il comitato per portare alla Spezia nei prossimi anni gli Italiani Assoluti è già pronto, anche loro aspettano di vedere rifatti anche gli spogliatoi e la tribuna. A quel punto, con un po´ di diplomazia romana, nessuna porta sembra sbarrata.

Il "Montagna" riapre i battenti con una grande festa il 4 ottobre prossimo. L´atletica spezzina presto ritroverà finalmente la sua casa.
"Come´è giusto che sia. Negli anni era diventato il succedaneo di un campo scuola, una storia iniziata con i fondi del Coni e un terreno della Marina militare. Gli spezzini che entreranno di nuovo al Montagna troveranno la stessa struttura imponente negli spazi, di fatto già uno stadio per l´atletica. Questa prima apertura al pubblico è un passo, un modo per tracciare una riga storica. In passato non sono stato tenero con l´amministrazione e con il sindaco Federici, ma bisogna ammettere che ha mantenuto gli impegni presi sotto elezioni, anche se i tempi non sono quelli che speravamo".

Secondo il cronoprogramma, a gennaio 2016 potrebbero partire i lavori per sostituire l´anello del campo principale. Che tipo di superficie sarà installata e quanto tempo pensa ci vorrà ad installarla?
"Se quella fosse la data di apertura del cantiere, con i metodi attuali la pista potrebbe essere già pronta per l´estate successiva. Sul materiale c´erano diverse correnti di pensiero. Quello più performante, che è tuttora montato sulla pista, a detta degli esperti non era adatto per un utilizzo frequente come il nostro. Va bene per l´Olimpico, dove tra l´altro è poco sfruttato. Noi dobbiamo invece pensare all´uso di tutti i giorni e quindi ovviamente puntiamo a un giusto mezzo tra qualità e durata. In questa ottica va la scelta di un materiale affidabile ma meno performante. E´ lo stesso materiale di Berlino e Bressanone, per intenderci".

Anno 2018, ci descriva che cosa sarà il "Montagna" secondo lei o cosa vorrebbe che fosse.
"Già adesso così, con tutte le limitazioni che ci sono tra orari e vincoli, è utilizzato dalla nostra società che conta quasi 200 iscritti. Nell´ottica di un futuro per l´atletica la nostra intenzione è riuscire a portare sempre più ragazzi. E´ un cane che si morde la coda: se hai un campo ospitale i genitori sono contenti e ti affidano volentieri i propri figli e le proprie figlie. Se hai spogliatoi vecchi e strutture fatiscenti, è ben difficile che ciò avvenga. La ritrovata qualità del centro sportivo gioverà a tutto il movimento di base".

Il sogno di ospitare un campionato italiano assoluto alla Spezia è appena all´inizio. Diciamo anzi che da ora in poi si potrà parlarne stabilendo degli obiettivi temporali più certi.
"A mio avviso è un discorso che potrà trovare un´accelerata, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Io mi rendo disponibile a qualunque iniziativa, ma prima creiamo delle certezze, ovvero aspettiamo di avere in mano una pista su cui correre. Dalla nostra abbiamo un vantaggio enorme rappresentata dal sito stesso: non esiste in Italia un campo scuola immerso in un contesto come il Montagna, e posso dirlo a ragion veduta perché li ho visti tutti. Roma regge il passo come dimensioni, ma in quel caso ci sono tutti i problemi logistici e di spostamento tipici della capitale. Pensi: all´interno di un parco immerso nel verde, due strutture per l´atletica e un percorso esterno che non è da sottovalutare. Su quel percorso ho costruito tutte le mie vittorie di atleta, è un qualcosa di valore incalcolabile per chi si vuole allenare nel mezzofondo all´interno di una struttura protetta. Non avremo mai le pianure dei keniani dopotutto".

Allarghiamo lo sguardo: i Mondiali sono stati un disastro, non è esagerato definirli così. Perché?
"Disastro è un eufemismo. Come molti di noi avevano pronosticato, questa gestione ha promesso molto ma, di fatto, ha distrutto il settore tecnico precedente. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La decentralizzazione è la prima causa di quello che viviamo oggi. Ma il problema ulteriore è che questi non risultati costano più di quello che erano costati i risultati precedenti, comunque non inferiori. Oggi c´è anche una questione di bilancio: spendiamo di più per non fare miglioramenti. Ecco perché disastroso è l´aggettivo giusto; e credo che non sarà finita qui. Anche le gare giovanili non fanno registrare progressi in prospettiva, nonostante ciò che si sente dire. L´ho visto tante volte: promesse in giovanissima età, poi quando a 19 anni si deve fare il salto di categoria, ecco che i nostri si perdono".

Alex Schwazer oggi è allenato dal suo amico e sodale Sandro Donati. Il primo test fa già notizia per i tempi ottenuti. Cosa può significare questo "esperimento" per tutto il movimento e all´interno della Fidal?
"Il tempo è servito più per l´esterno, più per gli altri, perché io ero sicuro che il ragazzo stesse rispondendo in modo incredibile alle sollecitazioni. E´ un cappello messo su un abito già cucito. Se Schwazer sarà convocato per le Olimpiadi non credo di dire un´eresia predicendo che sarà competitivo sia sui 20 che sui 50 chilometri. Intendo dire che potrà stare vicino al podio, e se riuscisse a salirci sarebbe un risultato strepitoso a 8 anni dall´oro. C´è un iter impegnativo da seguire per lui, sia giuridico che professionale. Se gli sarà concesso uno sconto di pena, che ha dimostrato di meritare, potrebbe diventare un simbolo di rinascita. Meriterebbe questa chance, lo dico io che sono notoriamente poco garantista di mio in questo senso. Secondo me Sandro Donati ha già recuperato l´uomo, dargli modo di recuperare l´atleta sarebbe un capolavoro".

Andrea Bonatti

Stefano Mei, è socio UNVS, iscritto alla Sezione di Forlì


Fonte: UNVS La Spezia www.unvsliguria.it