Il calcio è poesia - Pelè non segnava mai a Natale

25-12-2015 18:06 -

Chi ama il calcio ama la sua storia, le sue rovesciate, il suo viso, di eterno Dio. Perchè per il football lui è l’incarnazione più verosimile di Dio; lo segui da bambino, che palleggia sulle acque, poi cresce ed assiti alle prodezze del campione fatto uomo. Ma non esiste un prototipo. Poi magari ti nasce un Maradona, un Messi, un Cristiano Ronaldo e tu configuri un altro Dio, con altre sembianze. Che, come nella parobola della vita, deve solo infilare il pallone in porta. Per altri, per quanto capiente, può apparire un pertugio, per questi immortali mai. Pelè la porta l’ha trovata la prima volta il 7 settembre del 1956, in Santos-Corinthians, è andato in campo 1367 volte, segnando qualcosa come 1283 gol, ultimo l’1 ottobre del 1977 in Cosmos- Santos. Ne ha distribuiti in tutti i giorni dell’anno, in tutte le stagioni, con maglie di club e nazionali, in ogni altitudine, temperatura, stadio, freddo e caldo, come fosse un appuntamento ed una scritta sul calendario. Ha segnato alla Cina, al Rochester, al Giappone ed all’Italia, al Canada, all’Huracan, alla Lazio e alla Juventus, ai tedeschi dell’Arminia, al Bayern, alla Corea del Sud, al Napoli, Cagliari, all’Australia, alla Roma, al Bologna ed all’Austria, o Jugoslavia, o al Chelsea; ad Hong Kong, ad Haiti, al Cile allo Stoke City, come al Bahia, all’Ateltico Madrid, ai Millonarios, all’Inghilterra, al Congo e perfino all’Alessandria; allo Zurigo, al Malaga, alla Fiorentina, al Mantova ed all’Inter come all’Aek come all’Urss. E potremmo continuare. Ma come Dio, che il settimo giorno si riposò, lui non è mai riuscito a segnare il giorno di Natale, pur toccando ogni data ed ogni mese. Negli Usa, nel periodo dei Cosmos, quello dei saluti, dopo il suo ritiro provarono anche a cercare di trascinarlo e nel 1978 fino a quella data, ma pur giocando 8 gare oltre l’ultima riga tracciata, riusciranno ad arrivare fino al il 31 ottobre in un match Friends contro amici di Pelè. A Natale mancava ancora qualcosa, ma lui ridendo disse ‘no’. Nella sua biografia ha scritto.”Posso dire di essere un uomo felice, perchè ho avuto l’appoggio di tante persone che mi hanno aiutato ad essere ciò che sono. Semplicemente un bambino che si divertiva con una palla”. E che a Natale scartava solo regali.

ARMANDO NAPOLETANO



Fonte: UNVS La Spezia www.unvsliguria.it