Il calcio è poesia - Jesus saves, but Ezekiel scores on a rebound!

17-04-2016 21:15 -

- Ha appena firmato un contratto suntuoso per il Lokomotiv Mosca, convinto dal suo procuratore Makinwa, anche lui vecchia conoscenza del calcio italiano. L’ultima vittoria a Terni degli aquilotti l’ha firmata lui, il fenomeno nigeriano, Ezekiel Henty, il primo di Lagos che nell’era Volpi avrebbe dovuto fare al differenza, pur non arrivando dall’Academy di Abuja. Ma proveniva dal Milan, fu una intuizione di Giancarlo Romairone che faticò non poco a convincere Galliani; salvò Stroppa con un gol da fuori area fantastico allo stadio di Terni in notturna, ma fu l’unico amen visto che poi a gennaio 2014 lo spedirono subito via, con il Milan che lo spostò verso Perugia. Ma come spesso accade per chi mette la maglia bianca, se qui sei meteora o non segni neanche se giochi in discesa, ecco che una volta partito, diventi un talento o ritorni un talento, o ‘mago’ come chiamavano Henty in Slovenia, Olimpia Lubiana dove ha fatto di tutto e di più. In maglia bianca giocò sei gare ma detta così sembra pure tanto; nella realtà esordì il 24 settembre 2013 proprio al Liberati di Terni, decidendo la gara con una autentica invenzione, tiro da fuori in corsa imprendibile, mettendo piede in campo solo 12 minuti. Poi una miseria: 10’ contro il Novara, 17 contro il Brescia, 8 contro il Padova, 2 contro il Cesena ed infine sedici a Siena. Dove Stroppa, capendo che avrebbe lasciato la baracca da un momento all’altro, giocò spavaldo e per poco non uccellò i toscani ma alla fine perse 2-0 e quasi tutto. Henty passò al Perugia, non rientrava nei piani di Mangia ma decise lui, un po’ stufo. In Umbria giocò 12 partite, poi Nova Gorica e successivamente Olimpia Lubiana. 36 partite 13 gol, ma non solo gli sono valsi il contratto fino al 2020 con i russi (600mila a lui), che lo hanno accolto come un asso. Disse Giovannino Stroppa la sera di Terni: ”Avendo pazienza diventerà qualcuno, ha faticato a inserirsi nel gruppo ma che gol..”. Quel 24 settembre del 2013 fu letteralmente una vittoria piovuta dal cielo, per volontà divina. Il destro di Dio di Ezekiel Isoken Henty, scrisse Paolo Ardito, “era miscellanea di tecnica, potenza e precisione chirurgica che ha spiazzato la folla del Liberati”. Debuttare a vent’anni nel mondo del calcio professionistico, giocare un quarto d’ora e segnare il gol vittoria. Henty ebbe solo pensieri rivolti al cielo: ”Ogni cosa che mi accade è per volere del Signore, nel bene e nel male. Per questo prego tre volte al giorno”. Per diventare grande è dovuto emigrare in Russia. Lui oggi è quello che decise il match di Terni: segna, ringrazia il Signore e chi gli ha dato pane e fiducia, anche grazie ad un percentuale sui 5 milioni che hanno pagato i dirigenti Lokomotiv. ”Dedicato a mia madre, una delle mie promesse a lei è stata mantenuta. Grazie a Dio per l´abbondanza della grazia ed al mio agente Makinwa. Grazie a tutti coloro che credono in me”. Il Golfo dei Poeti non è chiaramente compreso.

ARMANDO NAPOLETANO


Fonte: UNVS La Spezia - La Spezia www.unvsliguria.it