Il calcio è poesia - Storia di una lampadina eterna

22-02-2017 21:22 -

"Pelé è immortale, ma Edson un giorno morirà". Una frase non banale, ma forte non solo per chi ama rotolare nella vita con un pallone tra i piedi. L´ha detta l´altro Dio, quello del calcio, l´ex calciatore brasiliano Edson Arantes do Nascimento, universalmente conosciuto come Pelé, durante una lunga intervista al portale di notizie ´Uol´, in cui ha affrontato vari argomenti, tra cui la morte ed il destino. Una intervista in cui Pelè è sembrato segnato dalla tragedia della Chapecoense, la squadra di calcio brasiliana decimata dall´incidente aereo dello scorso 29 novembre in Colombia. "Credo che dobbiamo affrontare la morte come una cosa naturale e credere in Dio. Perché quando lui chiama, non importa chi siamo o dove ci troviamo", ha aggiunto. Ma che un giorno Edson se ne andrà e Pelè resterà in vita eterna non è detto sia vero. Fosse solo per come il fantastico Numero 10 della storia del calcio mondiale, ebbe quel nome. Nella sua biografia, "Io unico re", è lo stesso calciatore a svelare tutto, a come si è arrivati a quel nome non casuale: "Poco prima della mia nascita ci fu una grande novità a Tres Coracoes, dove sono nato; l´arrivo per la prima volta dell´elettricità, in un piccolissimo paese. Per festeggiare questo grande passo in avanti nella nostra vita quotidiana, mio padre, Dondinho, decise di chiamarmi proprio Edson, come Thomas Alva Edison, inventore della lampadina. All´anagrafe mi hanno infatti registrato come Edison eppure per tutti oggi sono Edson. E come se non bastasse all´anagrafe sbagliarono anche la mia data di nascita". Perché quindi dovrebbe mai essere dimenticato Edson, unito a quel nomignolo Pelè per sempre? L´unica cosa che morirà con lui sarà il suo volto, ma non la storia e di gol, le giocate d´ingegno, il passo fantastico che un altro Dio, quasi mutuandolo, gli aveva regalato. E neppure il suo nome.

ARMANDO NAPOLETANO




Fonte: UNVS La Spezia - La Spezia www.unvsliguria.it