il calcio è poesia - cent´anni di gioanin, tra mito e leggenda

20-08-2017 21:10 -

- Il centenario di un bomber storico. Il mito di un giocatore potente ed elegante al tempo stesso. Con una leggenda nella leggenda. Giovanni Costa nacque a Vicenza il 19 agosto del 1917 e lì è scomparso il 28 luglio del 1984, cancro ai polmoni. Resta il più grande cannoniere della storia aquilotta, con 81 gol, segnando le sue ultime reti nel 1955 a quasi 38 anni. Dietro di lui Giovanni Costanzo, compagno di reparto di Costa, con 66 reti, laureatosi per due anni capocannoniere della B, come Catellani tre anni orsono. Massimiliano Guidetti, eroe dei giorni nostri, l´uomo dei sogni recenti, è il terzo a distanza incolmabile, con 64 reti; poi Giovanni Bermone con 56, un altro mito Gino Rossetti, con 47, davanti a Luigino Vallongo con 45. Dietro, Massimo Barbuti, Igor Zaniolo e Giovanni Corti con 41. Giulio Cappelli e Nunzio Lazzaro, bomber dell´era Volpi, sono a 40. Per i più scarso criniti, la voglia ed il dovere di ricordare un gol, o un quasi gol. Costa, Gioanin per tutti, lo realizzò con un sinistro tra terra e cielo, di controbalzo, forte, ma così forte che la palla, si disse al momento, bucò la rete del Picco, mandando in vantaggio gli aquilotti. Nella realtà, si seppe dopo (ma così è sempre nelle leggende), che il magazziniere che aveva tentato di mettere una toppa alle maglie della rete, si era accorto che questa invero era già aperta in più punti, probabilmente mollata e sfilata da qualche settimana. L´addetto però, nel mito di un campione rispettato com´era Gioanin, non se la sentì mai di confessare la cosa.
Infatti i giornali, il giorno dopo, titolarono "Costa come Levratto", il bomber che contro l´Udinese anni prima aveva sfondato una rete con un sinistro altrettanto potente. E chi l´avrebbe smentiti quei giornalisti.
Il piede spingarda di Levratto aveva trovato un emulo.
O quasi.

ARMANDO NAPOLETANO



Annotazioni:

Giovanni Gioanin Costa, ha fatto parte della squadra dei "MITICI" VVF della Spezia, che nel 1944 conquistarono lo SCUDETTO DI GUERRA, battendo all´Arena di Milano, il 16 Luglio del ´44, il GRANDE TORINO

La completa ricostruzione di quell´evento, al seguente link:

http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721


Questa la breve Storia dell´attacco delle "TRE C" (Giocatori dello Spezia Calcio)

Castigliano - Costanzo - Costa

Nella lunga storia dello Spezia ed andando ad analizzare i numeri ed i calciatori schierati si può tranquillamente sostenere che i campionati precedenti l´interruzione per il secondo conflitto mondiale sono stati quelli in cui lo Spezia è stato più vicino a compiere il salto che lo avrebbe portato alla Serie A. In questo periodo si sono visti quelli che senza ombra di dubbio hanno formato l´attacco più forte di sempre. Nessuno è riuscito a superare in termini di reti quelle che hanno segnato Costa, Costanzo e Castigliano nei due campionati in cui hanno vestito contemporaneamente, la maglia bianca. I numeri parlano di 54 gol nel 1941/42 e 40 nel 1942/43. I tre erano assolutamente complementari se Costa era l´ala veloce che faceva ammattire i terzini Costanzo era il centravanti che finalizzava le occasioni in più c´era la potenza e la tecnica di Castigliano che dopo il primo anno da attaccante cominciò la trasformazione che avrebbe portato ad essere il miglior mediano d´Europa.

GIOVANNI "GIOANIN" COSTA, nato a Vicenza il 19 Agosto 1917, debuttò con la squadra della sua città nel campionato di Serie C del 1935/36. I biancorossi erano allenati da un vecchio aquilotto degli anni venti, l´ungherese Jozsef Violak meglio conosciuto come Giuseppe Viola. Quando Violak si trasferì alla Lazio volle assolutamente con se il giovane Costa . Nella Lazio a quel tempo brillava la stella di Silvio Piola, con cui non riuscì ad integrarsi pienamente. Un grave infortunio lo bloccò durante la prima stagione a Roma e quando stava cominciando a riprendersi arrivò il secondo grave infortunio a seguito di uno scontro con il portiere del Torino e della nazionale Olivieri che gli provocò la frattura del perone. Il ripetersi degli infortuni e l´addio alla Lazio del suo scopritore Violak portarono come conseguenza che anche per Costa il tempo nella capitale era finito. Nel 1939 l´accordo con il Milan era già concluso ma un intoppo burocratico lo fece saltare. L´anno successivo arrivò lo Spezia che per ventiduemila lire lo portò in riva al golfo. Mai soldi furono investiti in modo migliore perché il legame con gli aquilotti fu lungo e proficuo nonostante un inizio che non fu dei migliori dal punto di vista realizzativo visto che ci vollero ben quattordici giornate prima di riuscire a segnare la prima marcatura che arrivò solo su rigore contro il suo ex Vicenza. In quella prima stagione Costa andò in rete 10 volte e nelle due stagioni successive i gol furono 13 e poi 11. L´interruzione per il conflitto mondiale allontanò diversi calciatori dallo Spezia ma non Giovanni Costa che decise di rimanere in città venendo arruolato con molti suoi compagni nei Vigili del Fuoco. Con lo Spezia trasformato nei Vigili del Fuoco fu uno dei protagonisti della vittoria del titolo di guerra del 1944, ottenuto nella finale di Milano contro il Torino di Valentino Mazzola e Silvio Piola. Alla ripresa dei campionati dopo la pausa bellica, si trasferì a Biella per ricomporre il tandem di attacco con Costanzo ma già l´anno successivo era nuovamente con lo Spezia. Dopo tre stagioni in cui andò in rete 13, 10 ed ancora 10 reti, all´età di 32 anni venne lasciato libero di accordarsi con l´altra squadra cittadina degli Oto Meccanici . Nel 1951, superati alcuni problemi fisici, lo Spezia appena retrocesso in Serie C lo chiamò per l´ennesima volta. Il campionato fu deludente sia per lui che segnò due reti che per la squadra che retrocesse per la prima volta in IV Serie. A fine stagione passò all´ ArsenalSpezia ma Il suo rapporto con maglia bianca non era ancora terminato perché nel 1954, all´età di 37 anni, vestì per l´ultima volta la maglia degli aquilotti nel campionato di IV Serie collezionando 19 presenze con 4 reti. Nell´estate del 1955 lasciò definitivamente lo Spezia dopo aver vestito, in campionato, 240 volte la maglia bianca e segnato 80 reti che ancora oggi costituiscono un record imbattuto.
Giovanni Costa, per sicurezza di palleggio e precisione di tiri è stato chiamato "il piccolo Orsi", in onore del calciatore italo argentino Campione del Mondo nel 1934, con la Nazionale di Vittorio Pozzo.

GIOVANNI COSTANZO, era nato nel 1915 a Biella dove si mise in luce giovanissimo. Dopo un passaggio alla Cremonese fu acquistato dal Livorno nel 1935. Con i labronici disputò cinque campionati di cui due di Serie A dove Costanzo che era un cecchino implacabile in Serie B, andò a segno solo in due occasioni. Vista la difficoltà a sbloccarsi in Serie A il Livorno lo lasciò partire e nel ottobre del 1940 arrivò allo Spezia per venticinquemila lire andando a formare con Costa una coppia di goleador formidabili che deliziò la platea del Picco per le tre stagioni successive. Gli bastarono due partite per sbloccarsi e la sua prima vittima fu il Padova trafitto due volte. Nella prima stagione segna 14 gol ma è l´anno successivo che la sua vena realizzativa esplode prepotentemente vincendo per due anni consecutivi la classifica dei marcatori con 24 e 21 reti. L´esclusione del Palermo dal campionato 1942/43 e l´annullamento di tutte le sue partite lo priva di altre quattro reti rifilate ai siciliani. Il 12 maggio del 1942 contro la Pro Patria stabilisce un record tuttora imbattuto realizzando cinque reti in un´unica partita. Nel 1943 con i campionati che vengono interrotti lascia lo Spezia con un bilancio di 59 reti in 87 partite di Serie B e 6 reti in 5 partite di Coppa Italia. Disputa il campionato di guerra con la squadra della sua città dove continuerà a giocare e segnare con grande regolarità nel del dopoguerra. Questa regolarità gli permette di stabilire un record ancora oggi imbattuto di maggior goleador della storia della Serie B con 143 reti. Terminata la carriera da calciatore inizia quella di allenatore e quando nel 1958 torna al Picco sulla panchina della Biellese è salutato da autentiche ovazioni. Sembra destinato ad una luminosa carriera avendo già vinto un Seminatore d´Oro per ave portato il Vigevano dalla IV Serie alla Serie B quando nel 1961 a soli 46 anni viene stroncato da un brutto male.

EUSEBIO CASTIGLIANO è l´ultimo tassello dell´attacco delle "tre C" che porta lo Spezia ad un passo dalla Serie A arriva un anno dopo Costa e Costanzo. A differenza dei due compagni d´attacco protagonisti di un trasferimento costoso è uno dei tanti marinai che lo Spezia recluta per motivi di leva. Prima di arrivare nello Spezia ha già giocato in Serie B con la Pro Vercelli ma è con la maglia bianca che esplode in fase realizzativa raggiungendo le 17 marcature nella prima stagione a cui ne aggiunge altre 8 nella seconda quando Ottavio Barbieri, anche per l´infortunio di Carletto Scarpato (altro dei mitici VVF dello Spezia 1944), intuisce per primo che in mediana può dare il meglio. Il suo debutto avviene nella sconfitta per 3 a 0 di Alessandria del 2 novembre 1941 e le prime reti arrivano la domenica successiva contro il Siena quando disputa la prima partita al Picco. Nel 1943 è il primo calciatore dello Spezia a vestire la maglia della nazionale giovanile. Terminata la leva militare lascia lo Spezia con 25 gol segnati in 63 partite di Serie B. Dopo una stagione alla Biellese nel campionato di guerra, approda al Torino di cui diventa una delle stelle che conquistano quattro scudetti di fila. Il quattro maggio del 1949 perde la vita con tutti i compagni del Torino quando l´aereo che riporta la squadra in patria, dopo l´amichevole di Lisbona, si schianta sulla basilica di Superga .




Fonte: UNVS La Spezia La Spezia www.unvsliguria.it