Trasalpina bike: il racconto di una pedalata per la ciclovia da Monaco di Baviera a Venezia

09-10-2013 11:53 -

Gianni Celi

Ottimo il connubio Panathlon-Veterani dello sport per un´iniziativa di vasta portata che mira a creare una ciclabile con partenza da Monaco di Baviera ed arrivo a Venezia. L´idea era partita anni addietro da un socio dei Veterani dello sport della sezione di Bassano del Grappa, Aldo Perin. S´era arenata, dopo un´esperienza quinquennale, per vari motivi. Quest´anno, grazie all´impegno di una terna d´eccezione formata da Aldo Perin, padre nobile della proposta, dal presidente della sezione bassanese dei Veterani dello sport, Rino Piccoli, e dal segretario Carmine Abate, il progetto è stato rispolverato e rilanciato alla grande con l´aiuto sostanziale del Panathlon International, il cui presidente ed amico, il giornalista Giacomo Santini, ha titolato questa "Transalpina bike", nientemeno che "Route 1 du Panathlon".
"Con questo importante biglietto da visita - spiega Rino Piccoli - abbiamo potuto chiedere un´attenzione maggiore ai club della Baviera, del Tirolo austriaco e del Veneto ed il successo è stato assicurato.
Ma vediamo in sintesi il percorso di questa probabile ciclabile lunga 570 chilometri.
Partenza da Marienplatz, cuore di Monaco. Si comincia a pedalare lungo le sponde dell´Isar, il fiume che bagna il capoluogo bavarese. Erano due le comitive quest´anno: una formata da amanti della bici da corsa ed una seconda, ristretta, di cicloturisti veri e propri con mountain bike e borse appresso. Dopo la cittadina di Grunwald, il gruppo si divide e , mentre i ciclisti corrono su asfalto, i cicloturisti imboccano lo sterrato che segue il fiume fino a Bad Tolz. Da qui, questi ultimi, proseguono , seguendo sempre il corso dell´Isar raggiungendo Lengriess e proseguendo fino al bivio per Wallgau dove la strada si discosta dall´acqua e sale verso Wallgau, prima , e Krun dopo. Una salita fra colline da favola copre gli ultimi chilometri prima di scendere nell´affrescatissina cittadina di Mittenwald, ai confini con l´Austria
All´indomani via verso l´altopiano di Leutasch ampio, spazioso, dominato da pareti vertiginose, paradiso dei fondisti d´inverno. Lunga e ripida discesa fino a Telfs e immediato l´inserimento nella ciclabile dell´Inn che accompagna i pedalatori nel cuore di Innsbruck.
Da Innsbruck (574 metri di altitudine), seguendo l´antica via romana che corre al di là dell´autostrada e della statale, si arriva al Passo del Brennero (1372 metri). E´ questo l´unico punto critico, quanto a difficoltà, dell´intero percorso. Splendida la nuovissima ciclabile che scende dal Brennero fino a Colle Isarco. Da Vipiteno la ciclabile dell´Alta Valle Isarco ti fa arrivare a Bressanone.
Sempre su ciclabile si riparte poi per Bolzano e Trento. Qui, per evitare le gallerie di valle, ci si arrampica lungo la strada che sale a Civezzano e poi, raggiunta Pergine, si passa fra frutteti rigogliosi arrivando a San Cristoforo, Calceranica e Caldonazzo da dove si imbocca la ciclopista della Valsugana , bellissima e molto frequentata, che termina a due passi dall´antico cippo originale che ricorda, da un lato, l´inizio del territorio del Regno d´Italia e, dall´altro , quello dell´Impero di Austria e Ungheria.
Si passa per Primolano inserendosi, al di là del ponte sul Brenta, nella ciclabile che termina alla Piovega di Sotto (Birreria Cornale). Proseguiamo quindi lungo la comunale della Valgadena prima e della provinciale Campesana Valvecchia, da Valstagna, poi, raggiungendo felicemente Bassano.
Ultima trasferta passando per Cittadella, Castelfranco, Zerobranco e arrivo al Parco San Giuliano a Mestre.
Il gruppo dei ciclisti arriva alla Punta della Dogana, proprio di fronte a San Marco dove si svolge la cerimonia conclusiva.