OLIMPIADI DI TOKYO, STABILITE LE NUOVE DATE

01-04-2020 11:23 -

Non era mai successo nella storia dello sport che una malattia a diffusione mondiale fermasse tutte le competizioni sportive, Olimpiadi comprese.

Il contraccolpo economico è ben quantificabile, ma non lo è quello psicologico, che ha investito ogni atleta.

Come dovranno comportarsi i partecipanti per mantenere viva la motivazione in attesa dei Giochi del prossimo anno? E soprattutto, come reagiranno quegli uomini e donne, che ormai a fine carriera, vedono compromesse le loro possibilità di partecipazione?

Ebbene, si può fare veramente molto per un sostegno psicologico a questi atleti, per mantenere intatto lo spirito agonistico.

Tutto passa attraverso le credenze che hanno su se stessi e sulle proprie capacità reattive. Una credenza o convinzione è una sensazione di forte certezza che abbiamo su qualcuno o su qualcosa, o su eventi.

Le convinzioni comandano la nostra esistenza e soprattutto filtrano la comunicazione che abbiamo con noi stessi.
Infatti, Henry Ford, il geniale costruttore di automobili, sosteneva che se pensi di essere in grado di fare una certa cosa, hai ragione; ma se pensi di non essere in grado di portare a compimento quella cosa lì, hai ragione lo stesso.

Per evidenziare l’importanza delle convinzioni nel determinare il successo di eventi sportivi e non sportivi, vorrei descrivervi il “Ciclo del Successo”.
In pratica, le nostre convinzioni diventano la nostra realtà.

Prendiamo una convinzione limitante su se stessi: per esempio, ho 33 anni e ormai sono un vecchio atleta. Questo farà sì che non attingerò a tutte le mie risorse: AUTOSTIMA, CAPARBIETÀ, DETERMINAZIONE, FORZA, CORAGGIO.

La conseguenza di questo atteggiamento mentale o di questa credenza, farà sì che mi allenerò senza il dovuto vigore atletico. A sua volta, questa condizione mi farà ottenere scarsi risultati e questa nuova esperienza confermerà la convinzione di partenza; ovvero, sono un atleta vecchio e non sono più all'altezza della situazione, soprattutto con un altro un anno sul groppone. Ogni volta che il ciclo si ripete, anche solo nella nostra mente, rafforzerà la convinzione di partenza. Il Ciclo si autoalimenta.

Ma supponiamo di partire con una convinzione potenziante, da porre all'inizio del Ciclo del successo: ho 33 anni, ma sono ancora un atleta valido e vigoroso, convinto di ottenere grandi risultati. Questa credenza mi consentirà di attingere a tutte le mie risorse (autostima, in primis).
In virtù di ciò, mi allenerò con gran lena; otterrò i risultati auspicati e ciò confermerà la credenza di partenza: sono un atleta che ha ancora molte possibilità, nonostante e i miei 33 anni. In tal caso, il ciclo si ripete e si rafforza anche se solo lo ripercorro con la mente.

Come si evince da questa sequenza, il risultato finale dipende dalla convinzione di partenza. Sembra incredibile a farsi, ma è possibile cambiare volontariamente e a comando la convinzione di partenza, per scegliere il risultato che voglio ottenere.

Le credenze hanno condizionato fortemente nel passato le prestazioni sportive. Trenta, quaranta anni orsono, un atleta sulla soglia dei trenta anni, era considerato “finito”.

Oggi, quelle convinzioni sono cambiate ed assistiamo alle prestazioni di molti atleti quarantenni in grado di esprimersi ancora a livello mondiale.



Nicola PECERE
Psicoterapeuta e Mental Coach Sportivo
Associato Sezione UNVS "Bassa Romagna"



Fonte: Il Delegato UNVS Romagna www.unvsromagna.it