Sport Civiltà campioni sul palco ed in Sezione
20-11-2025 11:44 - Primo Piano
Non c’è dubbio: ogni anno l’UNVS Nazionale guarda con ammirazione e grande stima alla Sezione di Parma che riesce a dar vita, ormai da 47 edizioni, a “Sport Civiltà” un premio che esalta i valori dello sport, mette in rilievo atleti noti e meno noti, grandi campioni, talenti emergenti, stelle di primo piano. Scelte di anno in anno rispecchiando l’attenzione a tutte le discipline ma anche particolare sensibilità nell’intercettare quei personaggi capaci di meritarsi un premio ambito e di riempire (con la loro presenza e il loro valore) il Teatro Regio diventato ormai da anni il lussuoso contesto in cui la Sezione di Parma si sente di casa ma – soprattutto – trova degna cornice una fatica organizzativa che si chiude sull’edizione la sera e – è proprio il caso di dire dietro le quinte – dal giorno dopo si prepara all’edizione successiva.
Gettatasi alle spalle il duro periodo della pandemia, la morte del Presidente Cavazzini che per decenni aveva sostenuto ‘Sport Civiltà’, il Presidente Barella qualche anno fa era tentato di trovare una formula meno impegnativa, che non attirasse a Parma i ‘pezzi da novanta’ ma portasse comunque lustro al Premio, scegliendo bene nell’area parmense.
Cammin facendo si è tuttavia convinto (sostenuto da un Consiglio direttivo coeso e molto affezionato a questo appuntamento) che ‘Sport Civiltà’ non potesse perdere il proprio lucidissimo smalto. Così da decidere di riproporre nelle ultime edizioni scalette piene di grandi ospiti. Cadenzati (come nell’edizione appena andata in archivio) da una regia impeccabile, presentati in modo eccellente, bravi e applauditi senza esitazioni da un pubblico entusiasta, non solo della lista dei premiati ma anche dalla formula, che prevede ormai che lo spettacolo sia uno show, tra il musicale e lo sportivo. Meritevole di venir offerto (lo andiamo dicendo da tempo) sui network nazionali in prima serata se non dalla RAI che di “Sport Civiltà” non può non accorgersi.
Anche nel 2025 ha mantenuto fino in fondo tutte le premesse. In uno scoppiettante alternanza di premi e premiati che ha retto bene il palco, dando vita ad uno spettacolo di oltre due ore e mezza, senza interruzioni, senza esitazioni. Come si addice ad un ‘varietà’ ben congegnato. Come del resto meritava anche nel 2025 un premio internazionale che vanta una ormai lunga storia (perché 47 edizioni spalle sono davvero tante!) e che merita grande attenzione.
Impeccabile la scelta della regia come la qualità rivelata: Marco Caronna ha scelto brani e cadenze intervallando le esibizioni canore con rara maestria, conquistandosi un pezzo di gloria sul palco stando accanto a Ron, alternando bellissime coreografie speciali a spunti di rara bellezza ispirati dalle magie del mondo del circo.
A dare una caratura alta al tutto la parata di atleti dello sport di ieri e di oggi, emersi dal grande lavoro effettuato dietro le quinte nelle ultime settimane dalla giuria (sempre molto qualificata e professionale, oltre che ‘illuminata’ nelle segnalazioni dei mesi prima) sempre bene orchestrata dal presidente Carlo Magri.
A rendere tutto perfetto, potendo contare su un canovaccio collaudato negli anni e da una responsabilità sempre bene affidata, la perfetta conduzione al microfono dell’ineffabile Massimo De Luca che alla serata dei Veterani parmensi è abituatissimo e che nell’occasione conferma grande qualità, che non scopriamo noi ma che rivela ogni volta che c’è da interloquire con gli ospiti, stimolarli ad esprimere giudizi e rispondere a sagaci domande. De Luca è De Luca insomma e tutti lo sanno, quand’è il momento di confermare i posti in platea che non bastano mai. Il successo con lui è assicurato, abituato com’è a rispettare scalette e valori. Ma questa volta la “Barella band” ha voluto aggiungere una bella nota femminile, affiancandogli il volto nuovo di Maddalena Ferroni, rivelazione di “12 Tv Parma”, che ha mantenuto le attese e che si è meritata la fiducia dell’intero Consiglio Sezionale. Che anche in questo non ha sbagliato.
Prima dell’inizio il Presidente di Parma e padrone di casa, sbirciando tra le pieghe del sipario, ha capito che il “tutto esaurito” valeva tanto impegno e s’è rassicurato assistendo ad uno spettacolo degno del clamore mediatico dei giorni prima. Non ha sbagliato perché le attese, al Regio, ogni volta che di mezzo ci sono i Veterani dello Sport di Parma, non vanno mai deluse. Non potrebbe del resto essere diversamente, perché a “Sport Civiltà” arrivano ogni anno i “supervip”, capeggiati dal Sindaco di Parma Guerra che per i saluti della città è salito sulle tavole del palco, avendo parole di lode per chi organizza, per i premiati, per il pubblico, capace di offrire (come ha detto) uno splendido colpo d’occhio.
Michele Guerra, ha sottolineato come il ‘tutto esaurito’ sia la conseguenza di tante ottime organizzazioni. Ma come, alla base di tanta affluenza, ci sia anche l’adesione ai valori dello sport che UNVS declina così bene. Nel caso dello spettacolo di Parma andando molto oltre lo sport, capace di trasformarsi in evento culturale che merita luce propria nel cartellone già fitto di eventi della città. “Uno spettacolo – ha detto – che ti fa conoscere esempi di vita e, quando esci dal teatro, ti senti più ricco e più cittadino. A testimoniare che lo sport è modello di cittadinanza”.
A rendere grande lo spettacolo non solo gli ospiti illustri (anche quelli venuti da tutta Italia, compresa la Presidente Nazionale dell’UNVS prof. Francesca Bardelli, accompagnata per la circostanza dal Comitato di Presidenza). E’ stata lei a premiare Valentina Greggio che ha affrontato il pubblico con il casco della Dallara, per ricordare a tutti che è campionessa di sci velocità. E’ stata premiata come ‘Ambasciatore dello Sport’ (dizione che UNVS da tempo ha fatto sua). Titolo meritatissimo per il record di 247,083 km/h, i cinque titoli mondiali e le sette Coppe del Mondo messe in bacheca. Ha intrattenuto il pubblico puntando su qualche rivelazione. Come quando, in vista di migliorare le proprie performances, ha raccontato che decise di scrivere una mail a Dallara, che gli rispose augurandole che quello fosse il giorno più bello in cui iniziava un nuovo capitolo. Ha confessato anche il suo sogno premonitore, la notte prima di stabilire il record del mondo, quando sognò di battere gli uomini in una gara di Coppa del Mondo.
Per rendere sempre nuova la formula delle premiazioni i soci di Parma hanno pensato bene si aggiungere agli altri il ‘Premio alla Memoria’. Dedicato a chi non c’è più ma il cui ricordo è vivo come non mai, puntellato da tanti trofei e successi.
Come nel caso di Giacinto Facchetti, che con la maglia della Nazionale vestita per anni (come quella dell’Inter) conquistò tre Coppe del Mondo. Proponendosi, quando se le sfilava, come invalicabile difensore di un Inter che vinse ai suoi tempi molto, anche grazie a lui. Il ‘Premio alla Memoria’ è passato dalle mani del Presidente di Fondazione Monteparma, Mario Bonati, al figlio del capitano neroazzurro Gianfelice, che sul palco (non nei campi di gioco come il padre) si sente a proprio agio. E lo ha dimostrato recitando un monologo da applausi, ‘inventato’ presentandosi al pubblico di Parma con la valigia di papà, rievocando i Mondiali di Germania 1974, quando Giacinto sopravvisse alla epurazione azzurra che cancellò tutti accanto a lui, lasciandolo solo a rappresentare la vecchia guardia.
Dal calcio… al calcio, con il momento di gloria per l'ex giocatore di Bologna, Torino, Fiorentina, Napoli e ora apprezzato commentatore televisivo, Eraldo Pecci, che s’è guadagnato il premio ‘Benemerenze Sportive’. Ha narrato che da giovane lavorò in un bar per 100 lire al giorno, ma ha conquistato la platea narrando del Torino e di Maradona. Con il gusto del gossip.
Sul successo di Ron, accolto da una ovazione, non c’erano dubbi. Ha tenuto tutti con le orecchie tese grazie ad un mini concerto. Si è esibito in coppia con Caronna. Per cantare le canzoni di Dalla che a Parma e dintorni era amatissimo. Il suo “Vorrei incontrarti fra cent'anni”, ha incantato tutti.
Martina Caironi che, in seguito a un incidente stradale quasi vent’anni fa all'età di 18 anni, perse la gamba sinistra, ma poi iniziò a praticare atletica (con la ferma intenzione per dimostrare che tutti abbiamo una seconda vita), ha entusiasmato toccando le corde del cuore parlando di forza, volontà e coraggio, tanta e tali da diventare in seguito l'atleta più medagliata di sempre nell'atletica paralimpica azzurra.
Tra i miti convocati sul palco del Regio Julio Velasco, che con il recente oro mondiale nel volley femminile, ha dimostrato di continuare ad essere un ‘gigante’ sotto rete. Il premio ‘Una vita per lo sport’ conferitogli da Carlo Magri, se lo è meritato tutto. Anche perché ha mostrato il solito grande eloquio, parlando con il suo presidente di presente, passato e futuro.
L’elenco dei grandi premi potrebbe finire qui per dire che è stata una grande serata, ma non si può dimenticare quello attribuito al vicedirettore della “Gazzetta dello Sport”, Pier Bergonzi, che ha ricevuto il ‘Premio Stampa’ dal direttore della ‘Gazzetta di Parma’, Claudio Rinaldi. Forte del suo background ciclistico, Bergonzi ha ricordato Vittorio Adorni (che dall’alto ha guardato certamente giù in platea) e dell’intervista che sembrava impossibile, niente meno che a Papa Francesco.
Infine il Premio ‘Ercole Negri’ consegnato al Parma Clima di baseball per lo scudetto del 2024. Team amatissimo in loco, ben rappresentato dal general manager Massimo Fochi e dall'ex capitano Stefano De Simoni”. Poi i saluti finali. Con buona pace del presidente Barella che alla fine stringe mani a tutti, ringrazia i soci, il suo Consiglio, gli sponsor, il Comune, i componenti della macchina organizzativa, avendo parole di lode per la Consigliera Nazionale Stefania Milani (che a Parma è Segretaria) e per la moglie Patrizia che ha sopportato accanto a lui lo stress da ‘Sport Civiltà”. Giù il sipario!
Gettatasi alle spalle il duro periodo della pandemia, la morte del Presidente Cavazzini che per decenni aveva sostenuto ‘Sport Civiltà’, il Presidente Barella qualche anno fa era tentato di trovare una formula meno impegnativa, che non attirasse a Parma i ‘pezzi da novanta’ ma portasse comunque lustro al Premio, scegliendo bene nell’area parmense.
Cammin facendo si è tuttavia convinto (sostenuto da un Consiglio direttivo coeso e molto affezionato a questo appuntamento) che ‘Sport Civiltà’ non potesse perdere il proprio lucidissimo smalto. Così da decidere di riproporre nelle ultime edizioni scalette piene di grandi ospiti. Cadenzati (come nell’edizione appena andata in archivio) da una regia impeccabile, presentati in modo eccellente, bravi e applauditi senza esitazioni da un pubblico entusiasta, non solo della lista dei premiati ma anche dalla formula, che prevede ormai che lo spettacolo sia uno show, tra il musicale e lo sportivo. Meritevole di venir offerto (lo andiamo dicendo da tempo) sui network nazionali in prima serata se non dalla RAI che di “Sport Civiltà” non può non accorgersi.
Anche nel 2025 ha mantenuto fino in fondo tutte le premesse. In uno scoppiettante alternanza di premi e premiati che ha retto bene il palco, dando vita ad uno spettacolo di oltre due ore e mezza, senza interruzioni, senza esitazioni. Come si addice ad un ‘varietà’ ben congegnato. Come del resto meritava anche nel 2025 un premio internazionale che vanta una ormai lunga storia (perché 47 edizioni spalle sono davvero tante!) e che merita grande attenzione.
Impeccabile la scelta della regia come la qualità rivelata: Marco Caronna ha scelto brani e cadenze intervallando le esibizioni canore con rara maestria, conquistandosi un pezzo di gloria sul palco stando accanto a Ron, alternando bellissime coreografie speciali a spunti di rara bellezza ispirati dalle magie del mondo del circo.
A dare una caratura alta al tutto la parata di atleti dello sport di ieri e di oggi, emersi dal grande lavoro effettuato dietro le quinte nelle ultime settimane dalla giuria (sempre molto qualificata e professionale, oltre che ‘illuminata’ nelle segnalazioni dei mesi prima) sempre bene orchestrata dal presidente Carlo Magri.
A rendere tutto perfetto, potendo contare su un canovaccio collaudato negli anni e da una responsabilità sempre bene affidata, la perfetta conduzione al microfono dell’ineffabile Massimo De Luca che alla serata dei Veterani parmensi è abituatissimo e che nell’occasione conferma grande qualità, che non scopriamo noi ma che rivela ogni volta che c’è da interloquire con gli ospiti, stimolarli ad esprimere giudizi e rispondere a sagaci domande. De Luca è De Luca insomma e tutti lo sanno, quand’è il momento di confermare i posti in platea che non bastano mai. Il successo con lui è assicurato, abituato com’è a rispettare scalette e valori. Ma questa volta la “Barella band” ha voluto aggiungere una bella nota femminile, affiancandogli il volto nuovo di Maddalena Ferroni, rivelazione di “12 Tv Parma”, che ha mantenuto le attese e che si è meritata la fiducia dell’intero Consiglio Sezionale. Che anche in questo non ha sbagliato.
Prima dell’inizio il Presidente di Parma e padrone di casa, sbirciando tra le pieghe del sipario, ha capito che il “tutto esaurito” valeva tanto impegno e s’è rassicurato assistendo ad uno spettacolo degno del clamore mediatico dei giorni prima. Non ha sbagliato perché le attese, al Regio, ogni volta che di mezzo ci sono i Veterani dello Sport di Parma, non vanno mai deluse. Non potrebbe del resto essere diversamente, perché a “Sport Civiltà” arrivano ogni anno i “supervip”, capeggiati dal Sindaco di Parma Guerra che per i saluti della città è salito sulle tavole del palco, avendo parole di lode per chi organizza, per i premiati, per il pubblico, capace di offrire (come ha detto) uno splendido colpo d’occhio.
Michele Guerra, ha sottolineato come il ‘tutto esaurito’ sia la conseguenza di tante ottime organizzazioni. Ma come, alla base di tanta affluenza, ci sia anche l’adesione ai valori dello sport che UNVS declina così bene. Nel caso dello spettacolo di Parma andando molto oltre lo sport, capace di trasformarsi in evento culturale che merita luce propria nel cartellone già fitto di eventi della città. “Uno spettacolo – ha detto – che ti fa conoscere esempi di vita e, quando esci dal teatro, ti senti più ricco e più cittadino. A testimoniare che lo sport è modello di cittadinanza”.
A rendere grande lo spettacolo non solo gli ospiti illustri (anche quelli venuti da tutta Italia, compresa la Presidente Nazionale dell’UNVS prof. Francesca Bardelli, accompagnata per la circostanza dal Comitato di Presidenza). E’ stata lei a premiare Valentina Greggio che ha affrontato il pubblico con il casco della Dallara, per ricordare a tutti che è campionessa di sci velocità. E’ stata premiata come ‘Ambasciatore dello Sport’ (dizione che UNVS da tempo ha fatto sua). Titolo meritatissimo per il record di 247,083 km/h, i cinque titoli mondiali e le sette Coppe del Mondo messe in bacheca. Ha intrattenuto il pubblico puntando su qualche rivelazione. Come quando, in vista di migliorare le proprie performances, ha raccontato che decise di scrivere una mail a Dallara, che gli rispose augurandole che quello fosse il giorno più bello in cui iniziava un nuovo capitolo. Ha confessato anche il suo sogno premonitore, la notte prima di stabilire il record del mondo, quando sognò di battere gli uomini in una gara di Coppa del Mondo.
Per rendere sempre nuova la formula delle premiazioni i soci di Parma hanno pensato bene si aggiungere agli altri il ‘Premio alla Memoria’. Dedicato a chi non c’è più ma il cui ricordo è vivo come non mai, puntellato da tanti trofei e successi.
Come nel caso di Giacinto Facchetti, che con la maglia della Nazionale vestita per anni (come quella dell’Inter) conquistò tre Coppe del Mondo. Proponendosi, quando se le sfilava, come invalicabile difensore di un Inter che vinse ai suoi tempi molto, anche grazie a lui. Il ‘Premio alla Memoria’ è passato dalle mani del Presidente di Fondazione Monteparma, Mario Bonati, al figlio del capitano neroazzurro Gianfelice, che sul palco (non nei campi di gioco come il padre) si sente a proprio agio. E lo ha dimostrato recitando un monologo da applausi, ‘inventato’ presentandosi al pubblico di Parma con la valigia di papà, rievocando i Mondiali di Germania 1974, quando Giacinto sopravvisse alla epurazione azzurra che cancellò tutti accanto a lui, lasciandolo solo a rappresentare la vecchia guardia.
Dal calcio… al calcio, con il momento di gloria per l'ex giocatore di Bologna, Torino, Fiorentina, Napoli e ora apprezzato commentatore televisivo, Eraldo Pecci, che s’è guadagnato il premio ‘Benemerenze Sportive’. Ha narrato che da giovane lavorò in un bar per 100 lire al giorno, ma ha conquistato la platea narrando del Torino e di Maradona. Con il gusto del gossip.
Sul successo di Ron, accolto da una ovazione, non c’erano dubbi. Ha tenuto tutti con le orecchie tese grazie ad un mini concerto. Si è esibito in coppia con Caronna. Per cantare le canzoni di Dalla che a Parma e dintorni era amatissimo. Il suo “Vorrei incontrarti fra cent'anni”, ha incantato tutti.
Martina Caironi che, in seguito a un incidente stradale quasi vent’anni fa all'età di 18 anni, perse la gamba sinistra, ma poi iniziò a praticare atletica (con la ferma intenzione per dimostrare che tutti abbiamo una seconda vita), ha entusiasmato toccando le corde del cuore parlando di forza, volontà e coraggio, tanta e tali da diventare in seguito l'atleta più medagliata di sempre nell'atletica paralimpica azzurra.
Tra i miti convocati sul palco del Regio Julio Velasco, che con il recente oro mondiale nel volley femminile, ha dimostrato di continuare ad essere un ‘gigante’ sotto rete. Il premio ‘Una vita per lo sport’ conferitogli da Carlo Magri, se lo è meritato tutto. Anche perché ha mostrato il solito grande eloquio, parlando con il suo presidente di presente, passato e futuro.
L’elenco dei grandi premi potrebbe finire qui per dire che è stata una grande serata, ma non si può dimenticare quello attribuito al vicedirettore della “Gazzetta dello Sport”, Pier Bergonzi, che ha ricevuto il ‘Premio Stampa’ dal direttore della ‘Gazzetta di Parma’, Claudio Rinaldi. Forte del suo background ciclistico, Bergonzi ha ricordato Vittorio Adorni (che dall’alto ha guardato certamente giù in platea) e dell’intervista che sembrava impossibile, niente meno che a Papa Francesco.
Infine il Premio ‘Ercole Negri’ consegnato al Parma Clima di baseball per lo scudetto del 2024. Team amatissimo in loco, ben rappresentato dal general manager Massimo Fochi e dall'ex capitano Stefano De Simoni”. Poi i saluti finali. Con buona pace del presidente Barella che alla fine stringe mani a tutti, ringrazia i soci, il suo Consiglio, gli sponsor, il Comune, i componenti della macchina organizzativa, avendo parole di lode per la Consigliera Nazionale Stefania Milani (che a Parma è Segretaria) e per la moglie Patrizia che ha sopportato accanto a lui lo stress da ‘Sport Civiltà”. Giù il sipario!
Prando Prandi




